Marocco, la foto del piccolo Amhed commuove il mondo intero: il bambino pronto a tutto pur di correre, avete visto cosa è accaduto?
“Al mondo siamo tutti uguali“: quante volte abbiamo sentito pronunciare questa fatidica frase per poi riscontrare che in tutto il mondo si ‘predica bene e si razzola male’? Sono tante le storie apprese dal web che molto spesso evidenziano una enorme discrepanza fra quello che si dice e quanto realmente si mette in pratica per realizzare la fatidica ‘uguaglianza’.
Proviene dal Marocco la foto che ha scandalizzato il mondo intero. Amhed, è il bambino protagonista di uno scatto che ha scatenato una pioggia di polemiche verso un sistema che beh, funziona nel modo sbagliato. Sono i social a metterci ad oggi in contatto con i fatti che accadono a chilometri di distanza da noi. Possiamo considerare il web un’arma potentissima. Un mezzo in grado di creare dei ponti con mondi da noi lontani. Entrare in contatto con persone distanti ed avvicinarci anche emotivamente a fatti che sebbene siano distanti da noi, ci mettono dinanzi a situazioni che destano per alcuni indignazione per altri, commozione. Succede che sui social possiamo vedere anche l’altra faccia della medaglia. Quella che dietro le apparenze nasconde un mondo difficile.
Amhed, il bambino che dal Marocco ha commosso il mondo intero
Al mondo esistono situazioni in cui ci si trova in una posizione più avvantaggiata ed altre invece in cui si si ritrova sull’altra sponda, quella in cui le difficoltà per condurre una vita ‘normale’ rendono tutto estremamente più difficile. Ma dietro tutto questo, c’è anche chi la speranza non la perde e coltiva le proprie passioni impegnandosi a più non posso nonostante tutto. I social media come dicevamo sono un enorme schermo sul mondo intero. Ci permettono di poter conoscere fatti dettagliati di storie che si verificano altrove, ma che per qualche ragione sentiamo vicine e ci destabilizzano, ci commuovono.
E’ il caso del piccolo Amhed che proprio in queste ore ha catturato l’interesse del mondo intero. Il motivo? La sua storia finisce protagonista dei titoli di cronaca e ti attualità del mondo perché il piccolo intento a partecipare ad una corsa campestre nazionale, a Tamesna alle porte del Rabat, è stato costretto a condurre la sua corsa scalzo. Il caso è nato da uno scatto che il fotografo sportivo, Simo Hamdi, ha condiviso sui social. Il fotografo ha così fatto presente al mondo intero quanto fosse accaduto. Lo scatto ha naturalmente scatenato una pioggia di polemiche da parte degli utenti nei riguardi dell’organizzazione sportiva responsabile dell’accaduto.
“Gli eroi nascono dal grembo della sofferenza“
E’ stata la frase che ha fatto da didascalia allo scatto che il fotografo Simo Hamdi ha condiviso subito sui social. Una corsa campestre è cosa normale. Meno normali sono invece le condizioni in cui il piccolo Amhed ha dovuto correre. Con i piedi fasciati da un semplice nastro adesivo, Amhed ha intrapreso la sua corsa con il sorriso sulle labbra perché stava facendo qualcosa che lo appassionava ma difficile non riuscire a scorgere in lui anche la sofferenza per le modalità in cui tutto questo.
Le condizioni in cui faceva tutto questo, non erano quelle ideali per condurre una corsa campestre soprattutto organizzata da un’associazione. La polemica sui social non ha tardato di fatti poi a scatenarsi. Indignazione per l’associazione e grande commozione per Amhed, pronto a tutto pur di correre! Dopo lo scatto pubblicato dal fotografo sui social, il piccolo direttamente a casa ha ricevuto un paio di scarpette consone alla corsa.