Quando è il caso di provvedere a dare l’aggiunta di latte artificiale al proprio bebè? Ecco le risposte che stavi aspettando!
Sebbene sia un momento magico per la mamma e per il bebè, l’allattamento rappresenta anche una fase delicata. Quando si da il seno al neonato per provvedere a sfamarlo un certo numero di volte che sia necessario ad appagare la sua fame, ogni mamma si domanda se il proprio bambino si stia nutrendo nel modo giusto.
Ogni mamma si domanda se la quantità di latte che il bimbo attraverso la suzione riesce a succhiare sia per lui soddisfacente. Spesso ci si affida a quella che viene definita la ‘doppia pesata‘ per assicurarsi che il neonato assuma una giusta quantità di latte e che quindi cresca bene. Il timore di ogni mamma è quello di vedere che il latte dato al proprio bebè durante ogni poppata non sia sufficiente al suo sostentamento e per questo sono in molte a domandarsi se l’aggiunta di latte artificiale possa fare al caso loro.
Ma attenzione, l’aggiunta di latte artificiale non deve essere data a cuor leggero. E’ necessario dapprima assicurarsi che ce ne sia davvero la necessità: è utile quindi a tal proposito cercare di capire se e quando sia necessario provvedere a somministrare al bebè, oltre il proprio, anche il latte artificiale.
Latte materno o aggiunta di latte artificiale? Attenzione a questi segnali
I motivi per i quali un’eventuale aggiunta potrebbe essere possibile risiedono nel fatto che probabilmente si gestisce male il tempo che intercorre tra una poppata e l’altra. Molto spesso infatti si commette l’errore di pensare che il neonato debba assumere altro latte a distanza di un certo lasso di tempo scandito dalle ore che trascorrono sull’orologio.
Ebbene, è importante invece imparare a leggere i segnali, gesti ed eventuali pianti dei neonati che attraverso questi ultimi possono comunicare. Da questo si desume che la mamma dà il latte al bambino nel momento in cui è lui stesso a far capire di aver fame. In che modo?
- Spesso portano le manine alla bocca;
- Si lamentano di frequente;
- Ruotano il capo da un lato e dall’altro nell’intento di cercare il seno della propria mamma;
- Aprono e chiudono la bocca;
Attraverso questi chiari segnali sarà possibile per la mamma capire quando è davvero il momento giusto per attaccare il proprio piccolo al seno. Quando invece l’aggiunta di latte artificiale si dice necessaria? Sarà il pediatra a stabilire se sarà giusto somministrare un’aggiunta di latte artificiale oltre quello che il bambino assume dal seno della propria mamma. Secondo quale criterio questo è però stabilito?
Quando è giusto provvedere all’aggiunta
Sappiamo che fino al sesto mese di vita del neonato l’unica fonte di sostentamento è il latte materno. A quest’ultimo nei mesi successivi al sesto, sarà possibile cominciare a lasciar consumare al piccolo i primi cibi solidi. Questo naturalmente contribuirà a fornire al bambino il sostentamento di cui necessita per crescere nel modo più appropriato.
Quando però il neonato, ancora in fasce, trae sostentamento dal solo latte materno potrebbe succedere che questo da solo non sia magari sufficiente a soddisfare la fame del bebè. Come abbiamo detto prima, sarà il bebè a comunicare attraverso gesti (come quelli sopra riportati) che avrà ancora fame.
Ma anche altri segnali sono chiaramente rivelatori per i neogenitori al fine di capire che forse è il caso di provvedere all’aggiunta del latte artificiale, dopo aver consultato il pediatra. Ecco di quali segnali parliamo:
- Il peso del neonato non aumenta nell’arco dei primi 20 giorni da quando è stato attaccato al seno;
- Un neonato che non mangia a sufficienza non bagna più di 5-6 pannolini al giorno;
- Non si verifica un aumento di peso di circa 180-200g a settimana nei primi mesi di vita del bebè.
In questi casi, il pediatra potrà eventualmente decidere di aggiungere al latte materno quello artificiale al fine di incrementare la crescita del bebè nell’arco delle successive settimane.