La premier Giorgia Meloni aveva indicato a grandi linee le proposte per la riforma della scuola: vediamo come cambia l’istruzione.
In fase di campagna elettorale, l’attuale premier Giorgia Meloni aveva indicato quelli che sarebbero stati i punti programmatici del suo Governo in ambito di istruzione e scuola. Il primo punto che aveva toccato la leader di Fratelli d’Italia riguardava un tasto dolente del nostro sistema scolastico, ovvero un’offerta che consentisse a tutti, compreso chi viene da contesti e famiglie difficili, di avere pari diritti: “Bisogna investire sulla scuola partendo dal tema del diritto allo studio”.
In quell’occasione non aveva specificato in che modo il suo Governo avrebbe agito per garantire pari diritti a tutti, ma sicuramente è auspicabile in tal senso che si possa procedere all’allargamento delle concessioni di borse di studio, oppure ad una riforma che porti all’eliminazione delle tasse universitarie o ancora a dei buoni per l’acquisto dei testi, specialmente quelli universitari che hanno un costo molto elevato.
In campagna elettorale la Meloni ha parlato anche dell’inserimento delle borse di studio per merito sportivo, un’idea che si basa sul modello americano e che potrebbe essere utile ai giovani per trovare una carriera in ambito sportivo e continuare a studiare oltre che per il movimento sportivo italiano di crescere e migliorarsi. Proprio l’orientamento verso il lavoro è stato il successivo punto toccato dalla premier: “Serve aumentare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro, siamo per un liceo del Made in Italy”.
L’ultimo punto toccato in occasione della campagna elettorale è stata l’organizzazione dello studio nelle scuole. Anche qui l’idea è quella di seguire un modello in stile americano, nel quale lo studio viene effettuato principalmente in classe o comunque negli istituti scolastici, magare con l’aggiunta di un orario pomeridiano: “Credo che il grosso dello studio debba avvenire in classe e non in casa con i compiti”. In questo modo gli alunni avrebbero modo di fare qualsiasi altra attività una volta usciti da scuola, senza avere l’assillo dei compiti a casa e senza dover scegliere se fare quelli o dedicarsi magari allo sport.
Riforma della scuola, cosa sappiamo ad oggi dei cambiamenti
La necessità di preparare rapidamente la legge di bilancio non ha permesso per il momento al governo Meloni di lavorare sulle riforme più importanti illustrate in sede di campagna elettorale. Nulla di nuovo dunque né per quanto riguarda le pensioni, né tantomeno per quanto riguarda la riforma del lavoro. Anche i cambiamenti al settore dell’istruzione sono stati rinviati a quest’anno e sono attualmente al vaglio del Miur e del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).
Tuttavia alcune delle idee maturate in questi mesi sono emerse e potrebbero presto essere approvate per essere inserite, a questo punto, a partire dal prossimo anno scolastico. C’è da considerare, d’altronde, che la riforma che verrà approvata si basa anche sulla necessità di adeguarsi alle richieste dell’Unione Europea e dunque alla necessità di ampliare il corpo docenti con le 70mila assunzioni richieste per i finanziamenti del Pnnr. Parte di quei finanziamenti verranno utilizzati per migliorare il rapporto scuola-lavoro e istituire un sistema di orientamento per gli studenti che li indirizzi su quale strada scegliere una volta conclusa la scuola dell’obbligo.
Per far sì che questa struttura sia funzionale, verranno introdotte 30 ore di orientamento annuale negli ultimi tre anni di scuola superiore. Verrà poi messa a disposizione di studenti e famiglie una piattaforma di orientamento nella quale verranno inserire informazioni sugli interessi e i punti di forza di ciascuno studente, le informazioni sull’offerta formativa presente sul territorio e dati utili per la transizione scuola-lavoro. Infine verranno inserite funzioni per l’e-portfolio. Il portfolio digitale offrirà informazioni sulle competenze acquisite dallo studente durante gli anni di scuola e su quelle digitali. Verrà istituito infine un servizio di job placement che collaborerà con le scuole e con le famiglie al fine di indirizzarle sulle scelte da prendere.
Docente tutor e sovrastruttura
Le novità non riguarderanno solo gli studenti, ma anche gli insegnanti. Al vaglio c’è l’idea di istituire la figura del docente tutor per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Le sue mansioni saranno quelle di aiutare gli studenti nella compilazione dell’e-portfolio e di indirizzare le famiglie nelle scelte successive per individuare il miglior percorso per ciascuno studente. Ci saranno inoltre dei corsi di formazione continui per i docenti.
L’ultima introduzione riguarderà l’istituzione di una sovrastruttura di controllo che avrà lo scopo di controllare che le nuove introduzioni vengano applicate nel modo corretto e che dunque diano gli effetti sperati. Tale strumento sarà utile a verificare che i fondi ricevuti tramite Pnnr vengano spesi per migliorare il sistema scolastico e non spesi inutilmente con la creazione di nuove figure professionali e nuove strutture che nei fatti non comportano alcun miglioramento.