Nonostante l’Assegno unico universale, ci sono ancora dei bonus di cui beneficiare in questo 2023 se si è genitore: ecco quali.
L’introduzione dell’Assegno unico universale ha rivoluzionato il sistema delle agevolazioni destinate ai genitori. Ha infatti portato all’abrogazione di diversi bonus, ma non di tutti. Alcuni infatti sono ancora disponibili in questo 2023 per coloro che lavorano e hanno figli a carico. Vediamo quali è ancora possibile ottenere se sei un genitore.
I destinatari dell’Assegno unico universale sono i cittadini con figli a carico: all’aiuto possono accedere le madri al settimo mese di gravidanza e la scadenza è prevista entro il 21esimo anno di età. Nessun limite invece per coloro che hanno figli disabili. La somma è soggetta all’Isee: si va da un massimo 175 euro a un minimo di 50. Con la Legge di Bilancio 2023 l’importo è stato aumentato fino al 50%, sempre sulla base dell’Isee. Dal prossimo marzo, spetterà un assegno maggiorato della metà del suo valore a:
- chi ha figli con meno di un anno
- chi ha figli di età compresa tra uno e tre anni se si hanno tre o più figli e un Isee fino a 40mila euro
- chi ha almeno quattro figli a carico.
Come anticipato però, restano però ancora dei bonus attivi da richiedere se sei un genitore. Scopriamo quali sono.
Quali bonus 2023 sono disponibili per chi è genitore e come ottenerli
Le agevolazioni per incentivare la genitorialità dei lavoratori non sono completamente sparite con l’introduzione dell’Assegno unico universale. E neanche con l’ANF (Assegno per il Nucleo Familiare), che dal 1° marzo 2022 è rimasto valido solo per famiglie composte da coniugi, fratelli, sorelle e nipoti con meno di 18 anni. Questo limite di età non vale nel caso di “permanente e assoluta impossibilità a lavorare, a causa di patologia o difetto fisico”, precisa l’Inps.
Tornando ai bonus ancora da sfruttare per i genitori, sono stati confermati:
- il bonus asilo nido erogato dall’Inps per i genitori con figli in età da asilo, anche adottati. Tale misura riguarda sia i padri e le madri che lavorano sia quelli che non lavorano. Normalmente, riguarda il pagamento della retta dell’asilo ma può concernere anche il supporto a domicilio per i minori di tre anni con malattie croniche. La cifra prevista è di 3mila euro per gli Isee fino a 25mila euro; di 2500 euro per gli Isee fino a 40mila euro e di 1500 euro per gli Isee superiori. Per ottenerlo, è necessario inoltrare la richiesta sul portale online del sito dell’Inps, oppure chiamare il Call center al numero gratuito 803 164 o a quello a pagamento 06 164164. E’ possibile anche rivolgersi al patronato.
- Il padre o la madre – se lavoratori dipendenti – possono usufruire del congedo facoltativo che comporta la retribuzione dell’80% dello stipendio, in aggiunta agli altri congedi parentali già in vigore per le famiglie con figli fino a 12 anni di vita dei figli. Si può richiedere solo per i figli Si fino ai 6 anni o entro il sesto anno dall’ingresso in famiglia di un figlio adottato o in affidamento.
Anche se la cifra prevista è uguale per entrambi, a differenza di quello facoltativo, il congedo di maternità dura cinque mesi. Quello di paternità dura 10 giorni e la cifra corrisponde al 100% dello stipendio. Solo quando il padre o la madre hanno già usufruito dei rispettivi periodi di astensione dal lavoro, possono richiedere il congedo facoltativo.