Le patate e i pomodori sono alimenti che fanno particolarmente bene alla salute tuttavia, in presenza di una determinata patologia, possono rivelarsi pericolosi. Cosa c’è da sapere
Le patate come anche i pomodori fanno parte delle nostre abitudini alimentari da sempre, possono, di solito, essere consumati senza problemi in qualsiasi dieta mediterranea, stando ovviamente attenti alle dosi, soprattutto per quanto riguarda che patate, essendo ricche di carboidrati.
Ciò detto, però, è anche bene sapere che in presenza di una determinata patologia è meglio perderli di vista in quanto possono andare a peggiorarla e determinare un aumento della gravità della sintomatologia.
Come detto già, gli alimenti in esame sono ricchi di nutrienti. In particolare le patate si caratterizzano per essere ricche di fibre che favoriscono un corretto transito intestinale, non tutti sanno poi che presentano un elevato quantitativo di vitamine, in particolare C. Oltre a ciò va detto che è possibile beneficiare anche della presenza delle vitamine A e B. Si tratta, peraltro, di un tubero di cui non si butta via nulla: le bucce infatti non vanno gettate in quanto se consumate svolgono una potente azione antitumorale.
Per quanto concerne invece i pomodori, va precisato che anche in questo caso è possibile godere di un elevato apporto di nutrienti. Per prima cosa, si distinguono per essere efficaci nella prevenzione di patologie a carico del sistema cardiovascolare come anche nel rafforzamento del sistema immunitario. Grazie alla presenza di vitamina C, infatti, mangiare pomodori regolarmente può essere utile al fine di prevenire malanni di stagione. Il contenuto di licopene, potente antiossidante, infine, rende l’alimento in questione efficace nella lotta ai radicali liberi.
Alla luce di quanto detto, però, è importante sottolineare che nonostante le loro enormi proprietà, sia le patate sia i pomodori possono rivelarsi potenzialmente pericolosi in presenza di un disturbo in particolare: il reflusso gastroesofageo. Si tratta, in questo caso, di una patologia vera e propria che insorge in seguito ad un malfunzionamento del cardia. Questo altro non è che un muscolo che impedisce ai succhi gastrici di risalire dallo stomaco all’esofago. Ebbene, nel momento in cui questo meccanismo viene meno, va da sè che il risultato è una serie di sintomi piuttosto fastidiosi tra cui: bruciore, mal di stomaco, gonfiore, nausea, vomito.
In questo senso, gli alimenti in esame possono andare a peggiorare il quadro clinico. Le patate, infatti, sono particolarmente ricche di amido e questo non fa altro che aumentare il gonfiore intestinale, sintomo già presente nei pazienti affetti da reflusso. I pomodori dal canto loro, si distinguono per essere molto acidi soprattutto quando sono maturi. Chiaramente questa caratteristica comporta un peggioramento dei sintomi e in particolare del bruciore allo stomaco.
Alla luce di quanto detto, è chiaro che pur essendo alimenti estremamente salutari in presenza del disturbo sopra descritto è consigliabile limitarsi nel consumo e, nei casi più gravi, evitarlo del tutto.
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