A poche settimane dall’inizio dell’anno, è stato presentato il nuovo piano vaccinale 2023, destinato a cambiare le abitudini di molte famiglie. Puntare sulla prevenzione resta fondamentale per eliminare del tutto malattie che risultano essere diffuse soprattutto tra i più piccoli.
Puntare sulla prevenzione rappresenta certamente il metodo migliore per non contrarre le malattie. Questo concetto vale per un “disturbo semplice” come può essere l’influenza, che può essere facilmente contratta se si sta a contatto con chi ha già qualche sintomo, ma anche se si prende qualche colpo d’aria. L’idea deve essere applicata ovviamente anche per problemi ben più gravi, come abbiamo imparato nel pieno della pandemia, dove erano fondamentali il lavaggio costante delle mani e il mantenimento del distanziamento con gli estranei.
A volte è proprio chi tende a sottovalutare la situazione, a maggior ragione rientra tra i fragili, che può andare incontro a situazioni che appaiono difficili da debellare. È proprio per questo che è importante essere cauti nel proprio comportamento quotidiano.
Il Covid ci ha insegnato quanto siano stati importanti gli effetti ottenuti attraverso la prevenzione ed è per questo che si è deciso di modificare il piano vaccinale 2023, prendendo in considerazione non solo il Coronavirus ma anche altre patologie. Sottovalutare altre malatti che si potrebbero contrarre, specialmente in tenerà età, sarebbe infatti scorretto, specialmente perché i bambini stanno spesso a stretto contatto con i nonni, che possono avere una salute più cagionevole.
Fare tesoro delle esperienze fatte, anche in medicina, è davvero fondamentale ed è questa la strada che vogliono seguire i ricercatori. Del resto, malattie come il vaiolo e la polio sono state praticamente sconfitte attraverso la vaccinazione di massa ed è puntando su questo principio che si punta a fare lo stesso con problemi quali morbillo e rosolia. Questi tendono in genere a essere sottovalutati, ma nelle forme più gravi posson avere conseguenze che si possono poi portare avanti negli anni.
Non a caso, sono tantissimi i pediatri e i medici di famiglia che consigliano i genitori di non dimenticarsi mai di sottoporre i propri figli al vaccino appena ne hanno la possibilità.
Solo incrementando il più possibile il numero di persone che si saranno vaccinate si riusciranno a eliminare in maniera definitiva alcune malattie che non sono state sconfitte del tutto. Questo è l’obiettivo che si pone il piano vaccinale 2023-25, secondo quanto anticipato dal Quotidiano Sanità, anche se per ottenere la validazione è necessaria la validazione da parte della Conferenza Stato-Regioni.
Si cercherà così di lavorare soprattutto su quelle patologie che possono creare problemi: oltre a morbillo e rosolia, si desidera rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate. Il traguardo potrà anche essere raggiunto sensibilizzando la popolazione sull’importanza della prevenzione, che dovrebbe risultare determinante soprattutto nei gruppi di popolazione ad alto rischio.
Nessun dettaglio sarà lasciato al caso, in modo tale che ognuno sappia cosa sia meglio fare. Oltre alle indicazioni sull’offerta vaccinale gratuita per fasce di età, saranno indicate anche le vaccinazioni raccomandate per ogni categoria considerata a rischio, sulla base di diversi fattori (per condizione medica, per esposizione professionale, per eventi occasionali, per vulnerabilità sociali ed economiche).
I professionisti sanitari dovranno così stare vicino ai loro pazienti e indicare loro il percorso migliore da seguire. Si cercherà anche di allargare il personale addetto alle vaccinazioni e ridurre il più possibile le disuguaglianze che ancora adesso si registrano a livello territoriale e regionale
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