Li amiamo, nella cucina italiana, di casa o professionale al servizio degli chef più esigenti. Sono un alimento straordinario della nostra gastronomia. In un tagliere, con marmellate “home made”, accanto a salumi d’autore, o pronti a incoronare un risotto. Ma quanto fanno male i formaggi in rapporto al colesterolo?
Il formaggio è un’ottima fonte di proteine e calcio, ma molti formaggi sono anche ricchi di grassi saturi a aumentano in modo esponenziale il nostro livello di colesterolo “cattivo”.
In effetti, secondo il National Cancer Institute, gli americani, ad esempio, consumano più grassi derivati dal formaggio rispetto a qualsiasi altro alimento. E naturalmente, buon per noi, vanno pazzi per i formaggi italiani.
In Italia non possiamo farne a meno, come potremmo? Un pane fumante fatto in casa, un prosciutto di Parma, delle olive nere di Gaeta, un immancabile bicchiere di vino rosso, ed eccoli apparire i nostri formaggi, al centro del piatto, a comporre un tagliere d’autore. Parmigiano, Grana, Gorgonzola, e la cena da gourmand è servita. Come comprendere, però, quali fanno più male alla nostra salute?
Mangiare cibi ad alto contenuto di colesterolo o grassi saturi, aumenta concretamente il rischio di colesterolo LDL alto, fino a condurci a malesseri molto comuni “alla collettività del benessere”, ma che conducono a gravi patologie come ipertensione e malattie cardiache. Ma mentre il formaggio, di base, può far parte di una dieta sana ed equilibrata, occorre cercare di capire quali formaggi scegliere e soprattutto percorrere moderazione, evitando sempre e comunque eccessi.
Cercheremo di comprendere quali tipi di formaggio sono a basso contenuto di grassi e colesterolo, seguendo i diversi suggerimenti degli esperti nutrizionisti su come gustare il formaggio con moderazione e come parte di una dieta sana.
I nutrizionisti e dietologi italiani raccomandano di non consumare più del 5-6% delle calorie giornaliere in grassi saturi. Per una persona che mangia 2.000 calorie al giorno, ciò significa che non dovrebbe mangiare più di 13 grammi (120 calorie) di grassi saturi al giorno.
Per quanto riguarda il colesterolo, le persone che possiedono già fattori di rischio per le malattie cardiache, come l’ipertensione e il diabete, non dovrebbero mangiare più di 200 milligrammi (mg) di alimenti con colesterolo al giorno. Le persone che non hanno fattori di rischio per le malattie cardiache non dovrebbero mangiare più di 300 mg di cibi con colesterolo al giorno.
Ricotta fresca, parmigiano reggiano, cheddar, grana padana stagionata, secondo gli esperti sono tra i formaggi più indicati, tenendo sempre presente determinate quantità, in una dieta dove si vogliono evitare eccessi di colesterolo.
Fatta eccezione della ricotta, che in fondo non è altro che latte cagliato, i consigli dei nutrizionisti ci indicano di evitare formaggi a pasta morbida, molto grassosi, come il gorgonzola, prediligendo invece prodotti stagionati, laddove perdiamo, con la maturazione gli zuccheri del lattosio, aumenta la componente proteica e sapida (gusto umami), e dove i grassi si trasformano.
Naturalmente parliamo di formaggi che fanno meno male, ma molto energetici, adatti a chi conduce una vita sana e che non ha predisposizioni di obesità o malattie pregresse. Il parmigiano, del resto, il nostro orgoglio nazionale, è da sempre il cibo degli atleti. Fanno bene alla salute anche i formaggi di capra, ricchi di omega 3, in particolare quelli freschi.
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