Scatta l’allarme scarlattina, in forte aumento nelle scuole: ecco come riconoscerla e cosa fare se si presentano i primi sintomi.
Non sembra essere pace quest’anno, dopo l’ondata di influenza Australiana che ha messo ha letto milioni di italiani tra adulti e bambini, dopo l’arrivo della gastroenterite, ecco arrivare anche la scarlattina nelle scuole.
Le restrizioni dovute al Covid degli anni passati e l’obbligo d’indossare dispositivi di sicurezza, ci hanno in un certo modo protetto da tutti quei malanni di stagione che girano particolarmente in questo periodo. Nel momento in cui questi sono venuti a mancare, ecco ritornare tutte quelle malattie che avevamo quasi del tutto dimenticato. Quest’anno in particolare, è stato caratterizzato da un’influenza piuttosto aggressiva il cui decorso arriva anche a 10 giorni, con febbre ad intermittenza anche piuttosto alta, tosse, raffreddore e dolori articolari. Insomma, sicuramente non una passeggiata di salute, soprattutto se si ascoltano le testimonianze di chi ci è passato.
Come se non bastasse a tutto questo si è andata ad aggiungere anche la gastroenterite che sta colpendo maggiormente i bambini anche a causa della sua velocità di trasmissione. Di sicuro non è uno dei periodi migliori per chi ha i propri figli a scuola ed ogni settimana deve combattere con qualcosa di differente. Purtroppo, però, ad allarmare questa volta i pediatri non è nulla di tutto questo bensì una nuova epidemia che ha già avuto un forte boom nelle scuole.
Dopo anni che non se ne sentiva parlare è ritornata la scarlattina, una malattia esantematica che ha già fatto ‘strage’ nelle scuole. Ma di cosa si tratta nello specifico e soprattutto come riconoscerla? Ecco le risposte alle vostre domande.
La scarlattina è dovuta alla presenza di un agente patogeno che prende il nome di Streptococco e in questo caso specifico si tratta del batterio Streptococco beta-emolitico di tipo A. Si trasmette tramite muco e/o saliva e per questo è molto facile che si registrino casi soprattutto nelle scuole materne. La sua incubazione è compresa fra i 2 e i 5 giorni e si manifesta con mal di gola, febbre, lingua che inizialmente tende al biancastro e poi diventa rossa. Oltre a questi sintomi c’è da tenere in considerazione anche la comparsa di piccole macchioline leggermente in rilievo di colore rosso vivo, che andranno a ricoprire principalmente addome, inguine ed ascelle.
I pediatri, visti i numerosi focolai registrati nelle scuole, hanno avvisato i genitori di non allarmarsi, perché nel giro di 3-4 giorni i sintomi più fastidiosi tendono a svanire. Quello che però è importante è la corretta diagnosi, per questo se ci fosse qualche sintomo sospetto, comparso soprattutto dopo essere stati a contatto con chi poi ha manifestato la malattia, sarà opportuno eseguire un tampone faringeo rapido e se dovesse essere positivo si inizierà immediatamente la cura specifica che eviterà qualsiasi tipo di complicazione.
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