Cosa si intende esattamente con ibernazione e quando sarà possibile effettuarla? Ecco tutto quello che c’è da sapere su una pratica fino ad ora vista solo nei film.
Nelle giornate più fredde e buie ci si vorrebbe spesso rintanare in qualche posto caldo e accogliente. Molti animali fanno proprio questo, entrando in uno stato noto come letargo, durante il quale riducono al minimo le loro funzioni corporee e utilizzano le riserve di grasso nel loro corpo per produrre energia. Gli esseri umani potrebbero mai fare lo stesso?
Oltre a proteggere il corpo dal freddo dell’inverno, l’ibernazione potrebbe essere utilizzata nei viaggi spaziali a lunga distanza. Se un giorno avremo mai l’occasione di visitare un altro sistema stellare, anche nel caso potessimo viaggiare alla velocità della luce, il viaggio richiederebbe anni. L’ibernazione potrebbe rendere la copertura di tali distanze notevolmente meno noiose per gli astronauti e aiuterebbe a conservare le risorse vitali. Ma si tratta solo di fantascienza?
Sebbene sia un’eventualità ancora remota dal punto di vista pratico, molti studiosi affermano di stare arrivando a conclusioni positive riguardo la reale possibilità di ibernare il corpo umano. L’ibernazione presuppone l’ipotermia controllata e il controllo del metabolismo, che sono già ampiamente utilizzati nella pratica clinica.
Durante gli interventi di cardiochirurgia, ad esempio, si utilizza l’ipotermia controllata per proteggere i tessuti dai danni quando il flusso sanguigno è ridotto. L’abbassamento della temperatura corporea e del metabolismo significa che le cellule hanno bisogno di meno ossigeno. In questo modo si consente la loro sopravvivenza in condizioni in cui l’ossigeno non può essere fornito. Per questo l’ibernazione è spesso paragonata al letargo degli animali.
Ma se per gli animali entrare in letargo è qualcosa di assolutamente naturale, così non è (chiaramente) l’ibernazione per gli esseri umani. Abbassare la temperatura corporea di un essere umano bloccando la sua naturale termoregolazione richiede l’uso aggressivo di droghe.
Anche se non siamo ancora sicuri che sia possibile un ibernazione umana prolungata e sicura, la ricerca potrebbe essere vicina a scoperte molto interessanti in merito. I recenti progressi tecnologici e i nuovi strumenti farmacologici e genetici hanno già mostrato un grande potenziale per indurre o manipolare il sonno. Ma per comprendere appieno come potremmo indurre in modo sicuro l’ibernazione umana, probabilmente dovremo sezionare i circuiti cerebrali chiave e identificare i percorsi molecolari chiave che regolano le nostre funzioni del sonno. Per il momento, quindi, non possiamo fare altro che aspettare ulteriori progressi in questo affascinante campo.
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