Indennità anticipata per le mamme: via alle domande, ma come richiederla? Con questo aiuto economico si diventa davvero ricchi.
Diventare mamma è pur sempre qualcosa di emozionante, ma sembrerebbe che diventarlo nel 2023 abbia i propri vantaggi. Lo Stato italiano, infatti, sta mettendo a disposizione di tutte le future e neomamme una serie di indennizzi che possono fortemente aiutarle sotto tutti i punti di vista, ma soprattutto quello economico.
Tutti conoscono il congedo di maternità ed in moltissime sanno che si può richiedere circa un paio di mesi prima della nascita del bebè. Quella di cui pochissime future mamme hanno informazioni, invece, è l’indennità anticipata. Parliamo della possibilità di astenersi dal posto di lavoro mesi prima rispetto ai tempi già stabiliti. In parole povere, ciascuna donna lavoratrice può iniziare a sfruttare la maternità obbligatoria dal settimo o ottavo mese di gravidanza. Benissimo! Con l’indennità anticipata ha l’opportunità di anticipare di gran lunga i tempi e di richiederla molto prima.
Una grossa occasione, quindi, quella che offre il Decreto Legislativo n105/2022, ma di cui non tutte le future mamme possono godere. Scopriamo insieme, a questo punto, chi può fare domanda e, soprattutto, com’è possibile inoltrarla.
Chi può richiedere l’indennità anticipata per le mamme
Un 2023 ricco di novità, soprattutto per tutte le future mamme. Stando a quanto si apprende da un nuovo Decreto Legislativo, infatti, sembrerebbe che il governo abbia pensato ad un nuovo indennizzo per tutte le donne lavoratrici che presto metteranno al mondo il loro bebè. Che sia il primo, il secondo o il terzo figlio non importa, quello che conta sapere è che – chi rispetta determinati canoni – può fare domanda senza alcun tipo di problemi. Quali sono, però, le condizioni che ciascuna futura mamma deve rispettare? Scopriamolo!
Come ogni aiuto economico previsto dal governo, anche questo può essere richiesto solo da quelle donne che rispettano dei ‘particolari requisiti‘. Ecco quali:
- Gravidanza a rischio;
- Peggioramento di malattie preesistenti durante i nove mesi di gestazione.
Inutile dirvi, ovviamente, che tale stato deve essere comunicato all’INPS tramite certificato medico rilasciato dall’ASL di appartenenza. A questo punto, la domanda sorge spontanea: a quanto ammonta l’indennizzo previsto dallo Stato? Rispetto alla maternità obbligatoria non cambia assolutamente nulla! Se durante i cinque mesi di astensione dal lavoro prima e dopo la nascita del piccolo, la neomamma percepirà l’80% del suo stipendio, adesso riceverà lo stesso compenso.
Alla luce di tutto quello che vi abbiamo appena detto, occorre solo capire com’è possibile inoltrare la domanda. E quali sono le informazioni da comunicare all’INPS.
Modalità di presentazione
Sono tre le modalità da seguire per comunicare la richiesta dell’indennità:
- Sito ufficiale dell’INPS al quale si può accedere solo tramite SPID, CIE o CNS;
- Mettersi in contatto col centralino ai seguenti numeri: 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 (da rete mobile a pagamento);
- CAF di fiducia o altri servizi abilitanti.
Qualora scegliate di procedere da soli e, quindi, di inoltrare la domanda direttamente dal sito dell’INPS, sono questi i passaggi da seguire:
- Il primo step da fare è cliccare sulla voce “Congedo parentale, maternità e paternità – Domanda”;
- Selezionare su “Acquisizione domanda – Congedo di maternità/paternità – Autonomi”;
- Spuntare sulla voce “Dichiaro”, l’opzione “di voler richiedere l’indennità di maternità anticipata per gravidanza a rischio”.
Fatto questo, vi manca ancora qualche piccolo step da fare. Nella domanda, infatti, bisogna indicare la data del presunto parto. O, al massimo, quella di presunta interruzione della gravidanza. Terminata tutta l’operazione, si dovranno solo attendere i tempi di erogazione, che – a quanto pare – non dovrebbero essere troppo lunghi.
Sei anche tu una futura mamma e vuoi godere di questo indennizzo? Sbrigati ad inviare la tua domanda, sarebbe un vero peccato non approfittarne.