La dieta pegan è sulla bocca di tutti, in senso stretto e lato. Ma che cosa propone questo particolare regime alimentare? Ecco il piano spiegato nel dettaglio
Potremmo descriverla come un’insolita combinazione tra dieta paleolitica e dieta vegan. Per capire che cos’è la dieta pegan bisogna innanzitutto svelare cosa permette di mangiare, quindi cosa esclude e perché.
L’idea alla base è quella di conciliare la dieta vegana, che elimina tutte le proteine di provenienza animale, e quella paleo, che invece si basa su un alto consumo di proteine animali.
Una sintesi fra queste due antitetiche diete è stata proposta dal dottor Mark Hyman del Cleveland Clinic Center for Functional Medicine negli Stati Uniti. Il nome cui oggi si lega la genesi della dieta pegan.
In estrema sintesi, per Hyman è necessario eliminare tutti i cibi trasformati e industriali, gli zuccheri e gli amidi. Cosa resta? Ci si può alimentare con cibi vegetali, alimenti ricchi in proteine e grassi sani. Quindi i pegan non escludono completamente gli alimenti di origine animale. Carne, uova e latte si possono consumare a patto che provengano da allevamenti biologici e al 100% sostenibili.
Dieta pegan: di cosa si tratta?
In pratica si ha a che fare con una dieta low carb in cui si dà molta importanza alla provenienza degli ingredienti. E non solo per una questione etica. I sostenitori di questo regime alimentare credono che l’origine biologica di un prodotto sia fondamentale per il benessere umano.
In effetti gli alimenti trasformati o trattati forniscono pochi nutrienti al nostro corpo, puntando soprattutto su zuccheri, ingredienti artificiali come coloranti, conservanti ed esaltatori di sapidità. Quindi tali cibi creano più problemi che benefici. Inoltre esiste un problema di dipendenza da sapori artificiali: chi consuma cibi di questo tipo, di norma, cerca più zuccheri o più amidi. Ed è noto come i prodotti industriali siano responsabili dello sviluppo dell’obesità nel mondo.
Riducendo al minimo anche il consumo di carboidrati e zuccheri la dieta pegan tende a stabilizzare la glicemia. Infine, con la scelta di cibi locali e di provenienza biologica si evitano sostanze chimiche, additivi e pesticidi.
Cosa si mangia, dunque? Per il 75%, bisogna consumare alimenti vegetali. E per il 25% proteine. Frutta e verdura sono quindi la base della dieta, con tre porzioni a pasto. Il fabbisogno proteico può derivare da fonti animali (carne, pollame e uova alimentati a erba, allevati in modo sostenibile e pesce con livelli di mercurio più bassi) o vegetale, come noci, semi e legumi.
Si può considerare una dieta equilibrata? In realtà no. Dato che i carboidrati sono indispensabili per l’organismo. L’OMS ripete da anni che la dieta migliore è quella mediterranea. Di certo non è un regime adatto ai bambini.