Aspirina o paracetamolo in caso di influenza? Quale dei due è migliore? Ecco finalmente le risposte alle tue domande.
La stagione delle influenze non ci lascia in pace, ci tormenta. Bambini, anziani, malati con patologie pregresse, soggetti con un sistema immunitario già debole, sono le vittime preferite dei malanni invernali. Attenzione a non sottovalutare mai le diverse forme influenzali che variano per sintomi.
Ci sono gli stati febbrili, con dolori alle ossa, e che possono anche comportare problemi respiratori con catarro, muco e stati bronchiali. Ci sono le terribili influenze gastro-intestinali, che ti dilaniano con diarrea e vomito, sono le peggiori in assoluto. L’unica verità assoluta da osservare è il controllo di un medico se le tue condizioni sono serie: solo lui potrà farti capire quale farmaco usare e se magari occorre un antibiotico o un cortisonico per curare l’infezione alla trachea che non ti concede tregua.
A cosa servono aspirina e paracetamolo? Sono sempre indispensabili nell’esercizio delle loro differenti funzioni? E’ possibile classificare quale dei due farmaci sia migliore? Certamente no, perché hanno “un ruolo” totalmente diverso.
Il paracetamolo, la comune Tachipirina, ad esempio, secondo molti, si prende solo in caso di febbre. Non è affatto vero perché è un ottimo rimedio per curare i dolori muscolari e non ha pesanti conseguenze gastriche. Chiaramente, se non ci sono stati febbrili, ma raffreddore, catarro, tosse, il paracetamolo non è indicato.
L’aspirina è un analgesico (antidolorifico: riduce il dolore), antinfiammatorio ed antipiretico. Ottima soluzione per il mal di testa e per gli stati influenzali iniziali come il raffreddore, può, secondo molti esperti, causare danni, in alcune particolari situazioni. Non è adatto ai soggetti sotto i 16 anni, non va assunto a stomaco vuoto, ha un potere antinfiammatorio che il paracetamolo non ha.
E allora la risposta alla nostra domanda? Non esiste un farmaco migliore dell’altro, ma solo uno più indicato dell’altro rispetto alla tua patologia. In alcuni casi, molti medici, consigliano di evitare i farmaci, soprattutto nel caso dei bambini. Si è infatti portati a pensare che sono più deboli, in realtà non lo sono rispetto a certe malattie ma rispetto all’accumulo di medicine non idonee.
Ecco in questo video una dottoressa che ci spiega le peculiarità dei due farmaci.
Dare medicine ai bambini in sicurezza può essere complicato. E molti genitori sentono la pressione quando un bambino piccolo ha bisogno di una medicina, sapendo che darne troppo o troppo poco potrebbe causare gravi effetti collaterali. Usare i farmaci in modo sicuro significa sapere quando sono necessari e quando non lo sono. Verificare sempre con il proprio medico se non si è sicuri.
Apriamo la mente verso soluzioni alternative, che agiscono di concerto con i farmaci, solo quando questi sono davvero necessari. Se tuo figlio ha il naso chiuso, ad esempio le gocce saline (acqua salata) possono assottigliare le secrezioni nasali. Un umidificatore a nebbia fredda o un vaporizzatore ad aria calda mantiene l’umidità nell’aria, contribuendo ad allentare la congestione. Se usi un umidificatore o un vaporizzatore, puliscilo e asciugalo bene ogni giorno per evitare l’accumulo di batteri e muffe.
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