Un’incredibile scoperta: finalmente emerge la verità in merito alle più geniali delle invenzioni, ovvero le patatine fritte in busta.
Per un’aperitivo o dinnanzi a un film per la consueta ‘maratona Netflix‘ del sabato sera, le patatine fritte in busta costituiscono sempre un’ottima idea. Da sgranocchiare ovunque, una tira l’altra ed è veramente difficile fermarsi da quanto sono buone, così stuzzicanti e appetitose. Solitamente quelle classiche sono imbattibili proprio perché semplici ed è possibile percepirne il sapido gusto, davvero inconfondibile. Ma ce n’è di tutte le fogge proprio per soddisfare le papille gustative di chiunque.
Da quelle al bacon a quelle più originali come lime e pepe rosa per non parlare delle patatine vegane, al fine di soddisfare le esigenze di tutti, ad esempio lenticchie o piselli. Non ne possiamo proprio fare a meno anche perché quando la fame comincia a farsi sentire sono perfette per placarla, prima del pasto principale.
Ma chi ha inventato le patatine fritte in busta? Un’idea che si è rivelata avanguardista per l’epoca in cui è stata messa in pratica, suscitando già al tempo un enorme successo. Oggi è di uso comune ma soffermiamoci per un momento su quella personalità che per caso, dettata dal contesto, ha dato vita all’alimento ormai più famoso e gettonato del mondo, tipico del finger food: le chips croccanti e sfiziose.
Diviene difficile immaginare come gli oggetti di uso comune abbiano avuto un tempo in cui risultassero inesistenti proprio perché li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Basta un guizzo di genio, il consenso e la reiterazione nella prassi per far si che diventi reale. A questo proposito, un’invenzione di grande clamore che ha incontrato l’apprezzamento del pubblico riguarda proprio le patatine fritte in busta, nate per caso e adesso iconiche tanto da non poterne più fare a meno.
La loro nascita è bene suddividerla in due momenti storici precisi perché l’uno inerisce al taglio della patatina stessa e l’altro all’idea di presentarla in una busta. La versione ufficiale di come siano venute ad esistenza così sottili è per merito di George Crum, un cuoco afroamericano del ristorante Moon’s Lake House di Saratoga Springs che nel 1853, per vendetta, presentò un piatto di patate fritte sottilissime, quasi a velo e salatissime per un cliente insoddisfatto.
Storia appassionante anche se si ritiene sia un falso mito poiché prove documentali farebbero risalire all’invenzione delle patatine fritte almeno trent’anni prima, approssimativamente, grazie al ricettario The Cook’s Oracle di William Kitchiner, uno Chef anglosassone molto rinomato di inizio ‘800. Per cui, come si evince, le versioni sono molteplici e la paternità rimane incerta.
Non solo ma la strategia di marketing consistente nel venderle in busta è da attribuire a Laura Scudder, imprenditrice americana. Nel secolo successivo, esattamente nel 1926, ebbe l’idea di distribuirle ai consumatori, racchiuse in sacchetti di carta sigillati affinché si mantenessero più croccanti nel lungo periodo e mantenessero così la loro freschezza. Il taglio della patatine combinato con la praticità del contenitore rendono queste la miglior invenzione della Storia.
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