Alta tensione in tutte le famiglie per il bonus nido: arrivano le giustificazioni dell’Inps e non sono di certo buone notizie.
Si ha l’impressione di dover rivivere la corsa contro il tempo come l’anno scorso, per aggiudicarsi il Bonus Nido. Si tratta del contributo erogato dalla Stato alle famiglie per sostenerle sui costi degli asili nidi pubblici e privati, oppure per chi ha necessità di far assistere i bambini a casa, a causa di malattie croniche. Ormai è una misura strutturale, ossia, che non bisogna confermarla ogni anno, eppure anche quest’anno c’è molta confusione, perché di fatto non sono state aperte le procedure per inviare le domande.
Le domande infatti al momento sono bloccate. Molte famiglie si stanno chiedendo il motivo e benché l’Inps abbia deciso di rispondere alle perplessità attraverso il suo profilo ufficiale di Facebook, non ha brillato per chiarezza e i dubbi da sciogliere sono rimasti. L’unica cosa che riusciamo a sapere sulla piattaforma dell’Istituto Previdenziale è che il contributo statale destinato alle famiglie che hanno figli che frequentano gli asili nido, sarà attivato nelle prossime settimane.
Ciò che sta succedendo quest’anno ricorda un po’ quello che è già accaduto l’anno scorso, quando pur decorrendo sempre dal 1° gennaio, il bonus era stato ad un certo punto bloccato tra febbraio e marzo. L’Inps infatti ha chiarito che il blocco delle domande sarà eliminato proprio in queste settimane, visto che il sistema ha necessità intanto di aggiornare i dati per poter ricevere le nuove richieste.
Resta la preoccupazione perché i bonus saranno erogati fino all’esaurimento dei fondi messi a disposizione e si teme che, come è accaduto l’anno scorso, molte delle domande inviate, finiranno per essere congelate. L’anno scorso si è risolto il problema con l’inserimento di un nuovo flusso di denaro.
Quello che è certo è che il bonus nido del 2023 sarà attivo per tutto l’arco dell’anno a partire dal 1° gennaio al 31 dicembre, in modo da poter essere sfruttato anche per quei bambini che inizieranno il nido a settembre. Gli importi che lo Stato metterà a disposizione delle famiglie per il rimborso delle rette pagate mensilmente, variano in base all’Isee e nello specifico sono così stabilite:
A questo punto non resta che preparare tutta la documentazione, se ancora qualcuno non l’avesse fatto, per trovarsi prontissimi quando la macchina della burocrazia si rimetterà in moto.
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