Quello del naso che cola è un problema che riguarda molte persone: ecco a cosa è dovuto e come intervenire per risolverlo.
Moltissime persone hanno dovuto farci i conti almeno una volta nella loro vita e si è manifestato in periodi dell’anno molto diversi tra loro, proprio perché le cause sono molteplici e spesso slegate dal clima. Stiamo parlando della rinorrea, nota più comunemente come naso che cola, ovvero la fuoriuscita dal naso di secrezioni liquide e che spesso è un indicatore o meglio un sintomo di un problema di salute che occorre affrontare come raffreddore, sinusite, rinite o adenoidite.
Ma in altri casi può rappresentare anche la reazione all’esposizione a inquinanti, muffe, polvere o vapori fino al consumo di cibi piccanti o essere collegato agli ormoni. Quello che in tanti si chiedono è anzitutto come ridurre il problema ma anche quando occorre preoccuparsi e chiedere consulenza ad uno specialista. Possiamo del resto trovarci di fronte ad una rinorrea che è possibile autolimitare oppure ad una rinorrea persistente, se ad esempio collegata alla sinusite cronica.
Sono diversi i sintomi che è possibile associare al naso che cola: si va dai comuni tosse e congestione nasale alla febbre, dagli starnuti frequenti al prurito a naso e occhi. Solitamente la rinorrea ha una durata di una decina di giorni al massimo ma quando è ad esempio collegata alle allergie la sua presenza può durare anche settimane o mesi. Fatto salvo che solitamente la causa della rinorrea è un’affezione nasale, sistemica o sinusale, il naso che cola può anche indicare ben altri problemi ed è per questo che non va sottovalutato.
Oltre al comune raffreddore, è stato ad esempio accertato che la rinorrea sia uno dei possibili sintomi del contagio da Covid-19, oltre che di influenza o di sindromi parainfluenzali. Ma non è tutto quando il naso che cola si presenta senza raffreddore, ci possiamo trovare di fronte ad un’allergia: in questo caso sopraggiunge una rinorrea acquosa, profusa e a comparsa episodica associata a starnuti frequenti, prurito alla gola e agli occhi, aumento della lacrimazione, congestione nasale ed altri sintomi quali cefalea frontale o temporale e arrossamento congiuntivale.
Gli esperti l’hanno però associata nel tempo anche a tante altre patologie o problematiche: dai polpi nasali all’ipertrofia delle adenoidi o dei turbinati, dalla deviazione del setto nasale all’atresia delle coane, dalla sindrome di Churg-Strauss alla gravidanza, dall’infezione da virus respiratorio sinciziale alla presenza di corpi estranei nel naso. O ancora alla chirurgia sinusale o cranica oppure all’eccessivo utilizzo di vasocostrittori nasali sia in spray che in gocce.
La rinorrea può anche essere un effetto collaterale di alcuni farmaci quali pillole anticoncezionali o antidepressivi, medicine utilizzate per controllare la pressione arteriosa o per trattare disfunzione erettile o ingrossamento della prostata. In casi più rari la presenza di rinorrea cronica è associata a tumori maligni o benigni. O ancora essere legata alla perdita di liquido cerebrosprinale, ad esempio dopo un trauma cranico: in questo caso la secrezione acquosa dal naso è accompagnata da sintomi quali perdita di equilibrio e nausea e potrebbe essere necessario un intervento chirurgico immediato.
Se trascurata può andare ad influire sulla qualità della vita e portare a problemi con il sonno, andare a causare conseguenze per la salute di orecchio ed udito, incrementare il rischio di infezioni alle orecchie. Meno frequentemente si possono sviluppare infezioni che richiedano l’uso di antibiotici. Quando si tratta di rinorrea monolaterale, va peggiorando nel tempo o è accompagnata da dolore ai seni nasali, secrezione nasale dopo un trauma cranico, dalla presenza di muco che cambia colore o che presenta un cattivo odore, di febbre o di gonfiore facciale e dalla visione offuscata.
Ed in generale quando il naso che cola dura più di dieci giorni, è bene chiedere consulto medico che potrà effettuare una diagnosi e decidere il miglior trattamento. Infatti in base al sospetto diagnostico possono essere indicati specifici esami e altrettanti trattamenti e rimedi.
Si può prevedere l’assunzione di antistaminici, antipiretici o analgesici, di antibiotici prescritti, di decongestionanti nasali, di evitare l’esposizione agli allergeni utilizzando parallelamente corticosteroidi per via orale o locale e ad un trattamento desensibilizzante attraverso immunoterapia allergenica. Vi sono anche rimedi casalinghi, dall’inalazione di vapore in suffumigi alle tisane, dal bere abbondanti liquidi a soffiare delicatamente il naso, dall’utilizzo di uno spray salino all’evitare il fumo di sigaretta. Ma il percorso più indicato potrà, in caso di rinite persistente, essere suggerito solo dal proprio medico.
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