La depressione post-partum è un nemico invisibile, subdolo e nascosto, che ti può colpire alle spalle: ecco come affrontarla.
Dalla gioia, indescrivibile, della gravidanza, fino all’arrivo del tuo bebè: tutto sembrava filare liscio, tutto ti appariva come, seppur difficile e complesso, come un nuovo mondo, tutto a colori, dove felicità ed emozione erano destinate a riempire i tuoi giorni, dando un nuovo e profondo senso alla tua quotidianità.
L’essere mamma, l’avere la responsabilità di una nuova vita tra le braccia, nata dal tuo corpo, fortemente voluta, cercata, desiderata ardentemente: tutto questo doveva rappresentare la felicità assoluta. Ma qualcosa non sta funzionando: ti senti oppressa, schiacciata dalle responsabilità, non sopporti il suo pianto continuo, non provi alcuna emozione ad allattare il tuo piccolo. Qualcosa di inatteso ti sta schiacciando: come un peso, come un macigno insostenibile, di cui a volte vorresti anche liberarti. Ti senti diversa da come avresti immaginato che fosse: ti senti anche in colpa perché quella piccola vita, lo sai bene, ha bisogno di te, adesso.
Depressione post partum: il nemico subdolo e invisibile che offusca la tua gioia di essere mamma
Potrebbero essere i pericolosi segnali di una depressione post partum che rappresenta, più che mai, un nemico invisibile e subdolo, pronto a farti del male. Prima di inoltrarci in alcuni consigli utili per cercare di farcela da sola o quanto meno per cominciare a scrollarti di dosso l’angoscia, ricorda che potresti avere bisogno dell’aiuto di uno specialista. Non vergognarti, non tirarti indietro, la luce in fondo al tunnel, per te e il tuo bambino, c’è e come.
Gli esperti, intanto, lo dicono a chiare lettere: la depressione post partum può avere un effetto negativo sul benessere sia della madre che del bambino, tuttavia 1 donna su 5, commettendo il più grave degli errori, tace sui propri sintomi e quindi non si lascia curare.
Il legame emotivo è l’attaccamento più sicuro possibile che esista e che si forma tra genitori e figli. Questo filo indissolubile consente al bambino di sentirsi sin dall’inizio di crescere sicuro e influenzerà in modo positivo le relazioni per tutta la vita.
La depressione post partum può avere un impatto assai negativo su questo legame, rendendo difficile superare ogni giorno anche il minimo ostacolo, e offuscando la tua capacità di prenderti cura sia del tuo bambino che di te stessa. Questo malessere, sappilo, difficilmente scompare da solo. La condizione può verificarsi per giorni o addirittura mesi dopo la nascita del bambino. Ecco alcune soluzioni per cominciare a reagire.
I primi consigli pratici per reagire: non staccarti da lui o da lei
Come reagire in caso di depressione:
- Ripristina da subito il contatto fisico con lei o lui. Indipendentemente dal fatto che tu allatti al seno o allatti artificialmente il tuo bambino, prova a farlo mentre la sua pelle nuda è contro la tua. Se la stanza è fresca, avvolgi una coperta intorno alla schiena del tuo bambino per tenerlo al caldo. Puoi anche cullare il tuo bambino pelle a pelle. Queste sensazioni fisiche ti daranno da subito un’emozione indescrivibile. E poi bacialo spesso, non negarti di tenerlo tra le braccia, la tua migliore medicina è il suo calore.
- Non perderti la gioia dei suoi primi sorrisi. La ricerca ha scoperto che quando una madre vede il suo bambino sorridere, le aree del suo cervello associate alla gioia e alla soddisfazione si illuminano. Le aree che vengono stimolate si manifestano al neurotrasmettitore dopamina e sono le stesse aree che vengono attivate negli individui con tossicodipendenza. In sostanza, vedere il tuo bambino sorridere è simile a uno “sballo naturale”.
- Cantagli le sue prime ninne nanne. La tua voce gli darà calore e il tuo sforzo emotivo si tradurrà per te in una nuova forza. Interagire con tuo figlio attraverso la canzone è efficace quanto leggere un libro o giocare con i giocattoli per mantenere la sua attenzione, ed è più efficace che ascoltare musica registrata. Cantare al tuo bambino non solo fornisce loro la stimolazione sensoriale di cui ha bisogno per focalizzare la sua attenzione, ma ti fornisce anche una distrazione dai pensieri negativi associati alla depressione, mentre allo stesso tempo ti dà potere come genitore.