Gli effetti devastanti dell’inquinamento atmosferico come causa scatenante delle malattie polmonari nei bambini: il risultato di questo studio ti sorprenderà.
Quanti bambini nel mondo, negli ultimi anni, hanno sviluppato malattie polmonari causate principalmente dagli agenti inquinanti che minano la salubrità dell’aria?.
Già nel 2016, uno studio dettagliato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, evidenziava il rischio concreto, nei primi anni di vita, in particolare da parte dei bambini delle grandi città europee e non solo, di contrarre patologie respiratorie serie e in alcuni casi croniche.
Inquinamento ambientale e malattie polmonari nei bambini: un pericoloso filo diretto
L’inquinamento causato dalle grandi fabbriche a ridosso delle metropoli, le emissioni dei gas di scarico delle auto: sono questi, da decenni, i principali fattori di un deterioramento netto della qualità dell’atmosfera che si riversa, negli anni, come un boomerang, sui soggetti più fragili, prima di tutto sui bambini in età di sviluppo e poi sugli anziani già minati nel fisico da patologie pregresse.
Sono loro a pagare, in prima persona, le tragiche conseguenze di un inquinamento atmosferico che va ridotto, combattuto come un nemico, attraverso la collaborazione di tutte le componenti della collettività, della società civile, prendendo coscienza che, noi per primi, possiamo e dobbiamo migliorare la salute dell’aria per noi stessi e per le generazioni a venire.
Negli ultimi anni, l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute continua a essere ragione di grande preoccupazione, con la ricerca scientifica e medica che ci invitano a riflettere sul fatto che ogni organo del nostro corpo può essere danneggiato dall’inquinamento dell’aria. Un nuovo e recente studio, portato avanti in Svezia, mostra chiaramente che gli organi in via di sviluppo e il sistema nervoso dei bambini diventano più suscettibili ai danni a lungo termine causati dall’inquinamento atmosferico.
La questione è venuta alla ribalta nel 2020, dopo la morte della bambina di nove anni, Ella Kissi-Debrah, nel Regno Unito. La piccola diventata la prima persona al mondo sul cui certificato di morte l’inquinamento atmosferico è stato indicato come ragione scatenante del tragico decesso.
La battaglia contro l’inquinamento atmosferico: i miglioramenti sono ancora possibili
La madre di Ella, Rosamund Kissi-Debrah, è ora diventata una delle principali attiviste nella battaglia per la salvaguardia della salubrità dell’aria, sostenendo apertamente che tutti i Paesi industrializzati debbano ritenersi legalmente responsabili della tutela della salute dei propri cittadini attraverso la qualità dell’aria che respirano.
In precedenza, i ricercatori avevano scoperto che anche bassi livelli di inquinamento atmosferico possono avere un impatto altamente negativo sullo sviluppo della funzione polmonare nei bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni. Tuttavia, il nuovo studio ha messo chiaramente in evidenza che possono esserci miglioramenti evidenti se si riduce l’inquinamento atmosferico. Anche per questa ragione la Commissione Europea porta avanti un preciso piano di sostegno all’energia green e sostenibile e all’eliminazione graduale dei carburanti inquinanti delle auto, oltre tutto pesanti macigni per l’economia mondiale nell’era dei rincari.