Un ragazzo su due soffre di ansia e depressione. È quanto emerso da uno studio condotto su oltre 7000 studenti degli Istituti Superiori e dell’Università di Brescia.
I genitori hanno il dovere di tutelare il benessere mentale dei propri figli, ma quando devono sospettare la presenza di disturbi? Quando devono temere che il proprio ragazzo abbia un malessere interiore e come devono intervenire? Un team di esperti ha offerto le risposte.
Gli esiti di un recente studio condotto da un team di esperti su ragazzi degli Istituti Superiori e dell’ Università di Brescia hanno evidenziato che la salute mentale dei giovani è stata messa a dura prova, specie negli ultimi due anni. I numeri non sono affatto incoraggianti, sempre più ragazzi lamentano la presenza di un disagio mentale tale da invalidare relazioni, rendimento scolastico, rapporti familiari.
Ansia e depressione nei giovani e giovanissimi, quali sono i sintomi?
La ricerca ha evidenziato che con l’avvento della pandemia, delle restrizioni e dell’isolamento sociale i giovani hanno sviluppato disagi psicologici. Seppur al momento non è possibile stabilire con assoluta precisione quanto il Covid abbia danneggiato il benessere mentale dei ragazzi, è certo che vi abbia inciso profondamente, lasciando in loro dei solchi tangibili.
Per questo, gli esperti hanno lavorato ad un progetto con lo scopo di fare informazione, di sensibilizzare al tema della salute mentale, così da poter aiutare i familiari dei ragazzi a riconoscere il malessere dei propri figli, offrendo loro gli strumenti per intervenire senza remore.
Lo studio, che è durato due anni, è sorto in seguito alla crescente richiesta d’aiuto psicologico dei giovani e si propone di intervenire attraverso dei percorsi psicoeducativi, specie per i ragazzi a rischio e che presentano una sintomatologia inquadrabile nei cosiddetti Disturbi Emotivi Comuni. Ma di cosa si tratta e quando i genitori devono sospettarne la presenza? La sintomatologia è varia e complessa, talvolta il malessere è lieve tale da non destare preoccupazione, ma è sempre opportuno indagare.
Quando dunque gli adulti devono sospettare che il proprio figlio soffra di un disagio interiore? I professionisti consigliano di stare in allerta in presenza di disturbi del sonno, di attacchi di panico, di fobie o di ossessioni, di disordini alimentari. Si tratta di sintomi che condizionano la qualità della vita del soggetto che ne soffre e talvolta risultano essere la manifestazione di una patologia psichiatrica più grave.
Ma come agire se ci si accorge che il proprio figlio soffre? La prima regola da seguire è quella di rivolgersi ad un professionista della salute mentale che sappia consigliare le metodiche giuste per accompagnare il ragazzo nel percorso di cura. Da non sottovalutare poi l’approccio che si sceglie di avere con il giovane, è importante interagire con serenità, facendolo sentire accolto e compreso.