Tutto quello che bisogna sapere sul Bonus genitori lavoratori, elenco e guida facile. Le informazioni utili.
Non è facile districarsi in quella che può essere definita, a ragione, come la “giungla” dei bonus per le famiglie con figli a carico. Come sappiamo, infatti, molti sono stati assorbiti dall’assegno unico universale, entrato in vigore nel 2022.
Se molti vecchi bonus sono stati assorbiti dall’assegno unico universale, come il bonus bebè e il bonus corredino, alcuni sono rimasti in vigore e possono essere chiesti dalle famiglie. Si tratta, in particolare, dei contributi economici rivolti ai genitori che lavorano, a cominciare dai congedi. Per non andare in confusione, è bene imparare a conoscere quei bonus che non sono stati assorbiti dall’assegno unico universale, introdotto nel 2022, e che sono stati confermati nel 2023 e possono essere richiesti dai genitori lavoratori con figli a carico. Ecco quali sono.
Bonus genitori lavoratori: elenco e guida facile
Uno dei contributi più importanti per le famiglie, introdotto negli ultimi anni e ancora in vigore, è il bonus nido. Si tratta di un contributo economico destinato ai genitori di bambini in età da asilo, anche per quelli adottati. Il contributo è destinato oltre che ai genitori lavoratori anche a quelli che non lavorano e viene erogato dall’Inps. Con il bonus i genitori possono pagare la retta dell’asilo dei figli o anche la baby sitter o altre forme di assistenza a domicilio, per i bambini con meno di 3 anni affetti da patologie croniche.
Con il bonus nido i genitori possono ricevere fino a 3mila euro all’anno per famiglie con situazione economica Isee fino a 25mila euro. Mentre si scende a 2.500 euro annui per famiglie con Isee fino a 40mila euro e a 1.500 euro per modelli Isee di valore superiore. La domanda va fatta all’Inps online sul sito o rivolgendosi a un patronato.
Un’altra importante misura di sostegno prevista per i genitori lavoratori dipendenti è il congedo facoltativo retribuito. Si tratta di un mese di congedo che può essere chiesto al datore di lavoro dalla madre o dal padre dipendente e che viene retribuito all’80% dello stipendio. Questo bonus si applica fino ai 6 anni di vita del figlio per cui si chiede il congedo oppure fino al sesto anno di ingresso in famiglia del figlio adottivo o in affidamento.
Il congedo facoltativo retribuito è una forma di sostegno che si aggiunge ai congedi parentali già previsti per le famiglie per i primi 12 anni di vita dei figli. Così come si aggiunge al congedo di maternità, che prevede sempre l’80% dello stipendio ed è concesso alle madri per cinque mesi, prima e dopo la nascita del figlio. Non intacca nemmeno il congedo di paternità, che consiste in una indennità al 100% dello stipendio per i padri che prendano un periodo di astensione dal lavoro per occuparsi del figli piccoli per 10 giorni.
In ogni caso, il congedo facoltativo retribuito di un mese può essere chiesto solo dopo che i genitori hanno usufruito del congedo di maternità e paternità.