I vostri bambini adorano i wurstel, occhio, però, alle etichette: l’obiettivo è scegliere sempre un prodotto controllato e di qualità.
Sei una mamma coscienziosa, sei una di quelle che non mette mai un prodotto nel carrello della spesa senza prima avere controllato in lungo e in largo le etichette, finanche le scritte più piccole. Sono proprio quelle, infatti, a regalarti spesso sorprese inattese.
La crisi economica e il mutamento del costo della vita condizionano, di certo, la tipologia di spesa di molte famiglie italiane: è inevitabile che, se hai 3 figli, e devi organizzare una cena con hot dog e patatine, sceglierai 10 pacchetti di wurstel per “sfamare la ciurma”, ma prima di comprare quelli più costosi che, nella maggior parte dei casi, ci lasciano immaginare che siano di maggiore qualità, ci pensi su due volte, visto che hai già il carrello pieno.
Nel contempo, la salute dei tuoi figli è la prima cosa per te. E sai bene che se devi acquistare wurstel, e se proprio vuoi che ci siano wurstel sulla tua tavola, vuoi e devi optare per il meglio, rinunciando se necessario ad altro. Non devi fare altro che controllare le etichette e cercare di capire, prima di tutto, con che quantità di carne pura il prodotto che stai per acquistare viene preparato, e, in secondo luogo, stare attenta alla dicitura “carne separata meccanicamente”.
Lo sai cosa contiene un wurstel con questa tipologia di lavorazione? E’ bene che tu, da mamma, sia informata sempre su tutto. La carne separata meccanicamente è un prodotto a base di carne, maiale, o manzo o pollame (tacchino o pollo), ridotta in poltiglia appunto dopo essere stata sottoposta ad attrezzature speciali. E’ molto simile ad una pastella, realizzata frullando anche i nervi, le cartilagini e le ossa, usando pezzi con carne commestibile attaccata, attraverso percorsi ad alta pressione, che prevedono anche l’uso di un setaccio o un dispositivo simile, per separare l’osso dal tessuto di carne commestibile.
Già nel lontano 1982, una norma pubblicata dal Servizio di sicurezza e ispezione alimentare degli Usa (FSIS) sulla carne separata meccanicamente, affermava che era sicura e stabiliva uno standard di identità per il prodotto alimentare. A quel tempo l’uso di carne separata meccanicamente era limitato in alcuni tipi di prodotti.
Nel 2004, FSIS ha emanato nuovi regolamenti per proteggere i consumatori contro l’encefalopatia spongiforme bovina. Ora, la carne bovina separata meccanicamente è considerata non commestibile e ne è vietato l’uso come alimento umano.
Se utilizzato come ingrediente nell’alimentazione umana, sempre nei paesi che ne consentono la vendita, l’industria deve etichettare la carne di maiale separata meccanicamente come “carne di maiale separata meccanicamente”. Quindi da tutto ciò dedurrete che la carne suina separata meccanicamente è considerata commestibile anche in Italia, possiamo evincerlo dalle tante marche di wurstel che, seppur in piccolo, riportano questa dicitura.
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