Sapete che in Italia c’è un ponte particolare? Si chiama Ponte del Diavolo ed è davvero impressionante: ecco cosa si cela dietro al suo nome.
L’Italia è un luogo ricco di cultura e bellezze paesaggistiche da scoprire. Grande tradizione storica si coniuga alla maestria dell’arte e alla grandezza della natura. Il territorio italiano, difatti, è ricco di mare, montagne, paesaggi mozzafiato. Le città italiane hanno tutte un fascino particolare. Roma città eterna, con monumenti risalenti ai tempi degli antichi romani ma anche opere architettoniche più moderne.
C’è poi Firenze, culla del Rinascimento italiano. Il capoluogo toscano sembra un museo a cielo aperto, ogni angolo trasuda di cultura, storicità ed arte. Come non citare Torino, la prima capitale italiana. Città dal fascino esoterico, storica ma al tempo stesso al passo con i tempi. Queste tre perle del Belpaese hanno in comune un elemento che le caratterizza. Roma, Firenze e Torino sono, difatti, città piene di ponti, i quali gli conferiscono un aspetto ancor più affascinante. Utilizzati per attraversare corsi d’acqua o valli, i ponti hanno sempre rappresentato delle importanti vie di comunicazione. Nati dall’ingegno dell’uomo proprio per superare ostacoli e restare in contatto con l’altra sponda. Ma sapete che in Italia, c’è un ponte davvero particolare?
Il ponte del diavolo
Di ponti ce ne sono davvero tanti, ma uno fra tutti risulta essere più particolare. Il Ponte della Maddalena, meglio conosciuto come Ponte del Diavolo è uno dei più suggestivi della Toscana. Situata fra Lucca e la Garfagnana, questa particolare costruzione colpisce davvero tutti. La sua struttura presenta un arco più grande a tutto sesto, affiancato da tre archi minori. La sua singolarità l’ha reso oggetto di numerose leggende riguardo la sua costruzione.
C’è una leggenda molto bella che narra come fu messo in opera questo ponte. A quanto pare a voler realizzare fu San Giuliano, il quale, però, ebbe non poche difficoltà. Dinanzi al tali impedimenti il santo si vide costretto a chiedere aiuto allo stesso diavolo. Quest’ultimo, naturalmente, volle qualcosa in cambio e si fece fare una brutta promessa da San Giuliano. Il diavolo diede il suo aiuto ma chiese di ottenere l’anima della prima persona che vi avrebbe camminato sopra. San Giuliano, tuttavia, attirò sul ponte, con l’ausilio di una focaccia, un cane, beffando il diavolo in persona.
Le notizie storiche sulla costruzione del ponte sono poche. Nicolao Tregimi ne attribuisce la realizzazione a Matilde di Canossa, e cita una restaurazione da parte di Castruccio Castracani.