Ci sono cose che non dovresti mai dire a tuo figlio. Gli psicologi ci aiutano a capire come dovresti comportarti: ecco tutta la verità.
Non è facile essere mamma, non lo era ieri, in un’epoca in cui i bambini, i ragazzi, avevano meno condizionamenti esterni, meno forzature, e quindi vivevano con i genitori un rapporto più semplice, erano capaci per certi versi di “accontentarsi” di più, e di comprendere maggiormente le necessità e il percorso sociale, culturale ed economico che ogni nucleo familiare era capace di creare, strettamente legato alle proprie possibilità.
Non è semplice essere madre, non lo è più che mai oggi, dove i coetanei di tuo figlio hanno tanto, tanto di più, dove gli strumenti a disposizione sono maggiori, le esigenze e le richieste si ampliano e di conseguenza si creano quelle possibili fratture tra ciò che di fatto è possibile che tu faccia per tuo figlio e ciò che, naturalmente, non puoi arrivare a fare.
Il problema, lo sai bene, non è tanto che gli altri bambini hanno di più del tuo e che tu non puoi dare a tuo figlio ciò che hanno gli altri. Molti altri, nelle tue stesse condizioni, si trovano davanti ad una enorme vetrina: dove tutto farebbe pensare che i bambini possono semplicemente allungare una mano per avere, quando non è così. E le tentazioni, le eccessive richieste, inducono spesso a contrasti e comportamenti errati da correggere.
Come educhi tuo figlio piccolo? Cinque errori che non sai di commettere ogni giorno
Ma se fossi tu, mamma, a sbagliare tutto? Ti poni delle legittime domande: come mi comporto se piange di continuo perché vuole ogni giorno un giocattolo nuovo o fa i capricci per cose banali? Come devo agire nel momento in cui devo esercitare la mia autorità di madre? Tu mamma, sei portata ad comportarti, nei suoi confronti, con un modus operandi in fondo direttamente proporzionale al tipo di educazione che hai avuto.
In parte, ovviamente, il tuo modo di agire, da genitore super severo, oppure da mamma-amica, oppure in una difficile e meravigliosa via di mezzo, e sei davvero brava se ci riesci, dipende da ciò che in parte che hai vissuto sulla tua pelle. Scopriamo insieme alcuni consigli di psicologi che ci faranno capire, da genitori, che forse, diciamo forse, abbiamo sempre sbagliato. Se non in tutto almeno in parte.
Che mamma sei? Gli psicologi ti guidano sul ciò che non dovresti dire
In particolare ci sarebbero cinque aspetti, cinque punti nodali, che tutti i genitori, nel dare gli imput ai loro figli, danno assolutamente per scontati. Lo dicono gli esperti di comportamento infantile.
Potremmo accorgerci che alcune di queste azioni, di queste frasi, di queste parole, alcuni di questi atteggiamenti, secondo gli esperti, non sono esattamente corretti.
- Se non smette di piangere cosa faccio? Devo dirgli che i bimbi bravi non piangono? Perché mai, dicono gli psicologi, dovresti imporgli sempre e comunque di non piangere, e fargli credere che se lo fa non è un bravo bambino. Soprattutto quando è molto piccolo, il pianto è uno straordinario strumento di comunicazione. Dovresti preoccuparti, in futuro, quando, smetterà di piangere e arriveranno tra voi pericolosi silenzi.
- E’ davvero è giusto dirgli che deve ubbidire solo perché tu sei la madre e perché sei tu a dirlo? Aiutalo a capire dove sbaglia, consiglialo, senza fargli credere che solo perché è piccolo il suo modo di pensare e di agire ha meno valore del tuo.
- Quando ti comporti così rendi la tua mamma tanto tanto triste. Usare il suo affetto, la sua empatia nei tuoi confronti, quasi come uno strumento per farlo sentire in colpa, non è certo il massimo da parte tua. Si chiama manipolazione dei sentimenti.
- Pretendere che lui accetti sempre i tuoi baci, i tuoi abbracci in ogni momento. Gli psicologi ti fanno notare che commetti un grosso errore: così non gli insegni il rispetto per il proprio corpo. E’ molto meglio, invece, che lui accetti spontaneamente le tue coccole di mamma.
- Pronunci spesso la frase: con tutto quello che ho fatto per te, ricorda che io ti ho messo al mondo! Secondo gli esperti parlare in questo modo è sbagliatissimo. Tuo figlio hai scelto di averlo, certo, ma non è tuo, non è di tua proprietà. E un giorno dovrai saper rinunciare anche a lui, almeno in parte.
Ecco il video dove la nostra psicologa ci spiega tutto, passo passo, fonte @Francesca Cardini psicologa.
@francesca.cardini.psy 5 cose da non dire a mio figlio #salutementale #infanzia #psicologo
In definitiva possiamo pensare che siamo di fronte a un cambiamento radicale e che ciò che è in passato era scontato fosse giusto, insindacabile, non lo è più. Ricordati, sempre, ovviamente, che non esiste nessuna legge scritta per imparare a essere mamma.