Il fenomeno del bullismo e della prepotenza dei ragazzi contro i compagni di classe sembra difficile da eradicare. Per sapersi difendere per alcuni però non bastano le parole.
Quando a scuola si verificano episodi di bullismo ai ragazzi si consiglia in generale di denunciare tali soprusi, parlandone con un adulto. Ma complice il timore delle rappresaglie o la sensazione di non essere capiti molte giovani vittime rimangono in silenzio. Senza contare le situazioni in cui i genitori o il personale scolastico tende a sottovalutare la situazione. Così piano piano si sta arrivando a ipotizzare alternative…in stile Karate Kid.
L’idea però in questo caso non ha preso piede in California bensì nella regione del Piemonte e per la precisione nella provincia di Novara. Qui la consigliera Annaclara Iodice ha pensato di proporre delle lezioni di krav maga. Si tratta di un’arte marziale che a differenza del karate è strutturata per apprendere a difendersi in contesti plausibili per un’aggressione.
A rendere celebre questa disciplina è il fatto che si tratti di un allenamento che svolgono i servizi segreti israeliani. Esiste effettivamente dagli anni ’60 ed è ormai nota anche in Italia e combina elementi di judo, karate, kung fu e altre forme di combattimento.
Le arti marziali si possono usare solo per la difesa o anche contro il bullismo?
Chiunque pratichi degli sport dove si pratica la lotta con degli avversari sa bene che al di fuori della palestra l’utilizzo delle tecniche apprese è vietato. A meno che non si tratti di legittima difesa infatti utilizzare le arti marziali equivale ai gradi alti a essere pericolosi come se si fosse individui armati. Insegnare il krav maga parte dall’idea che sia l’ultima barriera di difesa se un aggressore mette con le spalle al muro. Tuttavia consigliarle ai ragazzi, per quanto solo come sistema per far sentire più sicuri, può essere un’arma a doppio taglio.
Occorre precisare che però durante i corsi di queste discipline è vero che si punta a ricordare agli allievi l’importanza del rispetto verso gli altri. Proprio perché durante gli allenamenti si ricreano situazioni che nella vita reale farebbero paura, è bene che ci si riesca a fidare dei compagni. Pare che una scuola superiore abbia già aderito all’iniziativa della provincia: l’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara. Sono però in corso i contatti anche con altre realtà, per quanto il consiglio provinciale abbia ancora alcuni dubbi.