Lo streptococco colpisce soprattutto i bambini: ecco cosa fare in caso di tampone positivo e cosa, invece evitare del tutto.
Dopo il Covid davvero non ci voleva. Sembravamo finalmente fuori dalla pandemia che ci ha devastati a partire dal 2020, ed ecco un nuovo problema, che colpisce soprattutto i bambini. Sembra esserci una vera e propria emergenza streptococco in Italia. E’ vero o si tratta di una psicosi nata anche sulla scorta di quanto abbiamo passato in questi anni? Tutto quello che c’è da sapere.
A partire da gennaio tra i bambini vi sarebbe stato un elevato numero di casi da streptoccocco beta-emolitico di gruppo A, che è l’agente infettivo della faringo-tosillite streptococcica e che può causare anche la scarlattina. A confermarlo sono proprio i pediatri che riconducono questa crescita a un effetto post Covid. Proprio come avvenuto per l’influenza.
Negli anni più duri del Covid, infatti, le malattie infettive che colpiscono i bimbi hanno avuto in rilevante calo. Un po’ per via di restrizioni e lockdown, un po’ per via dell’uso della mascherina. Con il ritorno alla “normalità”, abbiamo registrato un nuovo aumento di tutte le infezioni. L’influenza prima (con due picchi, uno tra novembre e dicembre e uno a febbraio) e ora con lo streptoccocco del gruppo A.
Come si cura lo streptococco
Lo streptococco che avrebbe colpito moltissimi bambini nel corso della stagione invernale determina una faringo-tonsillite che non è differenziabile sulla base del quadro clinico da quelle causate da altri agenti. E quindi richiede l’uso del test rapido, da eseguire su tampone faringeo, per valutare se è presente o meno. Proprio per questo motivo, in questi giorni e in queste settimane abbiamo visto lunghe file fuori dalle farmacie per effettuare il test. Ma, allora, come si cura lo streptococco.
Ovviamente la risposta che vi diamo non è farina del nostro sacco ma arriva direttamente da quanto sostengono i pediatri. In questo, come in altri casi che riguardano la vostra salute e quella di chiunque altro, vi invitiamo con forza a non improvvisare, né a curarvi autonomamente.
Il 70% circa delle faringo-tonsilliti sono di origine virale e in questi casi non serve l’antibiotico che, anzi, è da evitare. Viceversa, per lo streptococco beta-emolitico di gruppo A che sta colpendo i bimbi è necessaria una cura antibiotica, per evitare complicanze, quali ascessi o malattie reumatiche.
Lo streptococco si manifesta con mal di gola persistente, tonsille ingrossate con presenza di placche, febbre, difficoltà a deglutire, mal di testa, stanchezza e anche episodi di vomito e diarrea. Venendo seguiti dai medici con queste e altre terapie, fortunatamente, il ricovero in ospedale è davvero raro. Perché è raro che si sviluppino altre complicanze. Tuttavia, somministrate antibiotici solo su indicazione dei medici. Alcuni soggetti, infatti, sono allergici ai beta lattamici. Per loro serve un’altra terapia.