L’allattamento prolungato sta diventando un problema? Leggi i consigli degli esperti, non te ne pentirai: ecco i suggerimenti della pediatra.
Allattare il proprio bambino è per tutte le mamme un momento di grande intimità emotiva, un gesto di amore incondizionato attraverso il quale si instaura un legame viscerale che dura per tutta la vita. Lo svezzamento è la fase conclusiva e naturale di questo percorso magico che il neonato e la neo mamma vivono insieme, ma talvolta per alcune donne, può essere davvero complicato affrontarlo.
I motivi possono essere vari, ma la causa più frequente è da ricercare nell’insistente richiesta del bebè di attaccarsi al seno, le madri talvolta non riescono a sottrarsi poiché il bimbo nel caso in cui non venga allattato diviene immediatamente nervoso, irascibile, rifiutando il biberon. È per questo che la donna cede, instaurandosi però in questo modo, un circolo vizioso per il quale il bimbo abituato all’allattamento, rifiuta il cibo e la mamma è sempre più stanca e demotivata. Ma cosa consigliano gli esperti per sopperire a questa problematica?
Allattamento prolungato, parla l’esperta, ecco quando smettere
Stando alle informazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’allattamento dovrebbe perdurare sino ai sei mesi dopodiché si consiglia ai genitori di inserire gradualmente del cibo solido, affiancandolo all’allattamento sino al secondo anno di vita e finché sia la mamma che il bimbo lo desiderano. Ma quando è dunque il momento esatto in cui smettere? In realtà, così come accennato il momento giusto è quello nel quale sia la madre che il piccolo sentono che arrivata l’ora di smettere.
Senza contare poi che l’allattamento al seno prolungato apporta degli innumerevoli benefici al bambino. Così come riportato infatti dal Tavolo Tecnico Ministeriale sull’Allattamento al Seno, questa pratica «contribuisce al benessere cognitivo, emotivo, familiare e sociale di entrambi». Il consiglio è dunque quello di guardare a questa dolcissima azione con serenità godendo di questo momento speciale. Angela Laganà, pediatra ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata per Vanity Fair che anche la mamma trae degli effetti benefici dell’allattamento prolungato.
«Per la madre, riduce il rischio di osteoporosi e di tumore alla mammella e all’ovaio, con il livello di protezione proporzionale alla durata complessiva degli allattamenti della donna”. Poi ha proseguito chiarendo che i neonati sono maggiormente protetti del rischio di infezioni e l’allattamento prolungato riduce il rischio d’insorgenza molte patologie tra cui: «celiachia, diabete, sclerosi multipla e di alcune allergie». Non bisogna dunque dare credito a pregiudizi insensati, l’allattamento prolungato non deve essere vissuto come un tabù ed il consiglio degli esperti, laddove la mamma volesse smettere è quello di assecondare il suo istinto, solo così sia lei che il suo bimbo, saranno felici.