Bibite gassate e snack industriali sono cibi da assumere con parsimonia: secondo uno studio si teme possano favorire l’insorgenza del cancro.
Senza elencare tutti i tipi di merendine, drink zuccherati e salatini vari li si può raggruppare sotto la dicitura “cibi ultra-trasformati”. Questa definizione si applica infatti a tutti gli alimenti che contengono un’alta percentuale di additivi e a livello industriale subiscono diverse lavorazioni. In breve tutto ciò che di nutriente e naturale conserva ben poco prima di arrivare nei supermercati. A coniare l’espressione è stata nientemeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Assumere alimenti ricchi di olii idrogenati, aromi e conservanti è già considerato un fattore che aumenta l‘insorgenza dell’obesità oltre che di patologie correlate. Ad esempio il diabete di tipo II, l’ipertensione e disturbi al sistema cardiovascolare. Come se non bastasse però diversi ricercatori ipotizzavano anche una maggiore predisposizione alla comparsa di tumori.
Per trovare la conferma a questa ipotesi alcuni scienziati hanno esaminato tre studi americani che hanno seguito dei volontari per 25 anni testando periodicamente le loro abitudini alimentari. Ogni 4 anni infatti chi partecipava a queste ricerche doveva dichiarare la frequenza con cui assumeva determinati cibi, compresi quelli ultra-trasformati. Allo stesso tempo un team di ricerca ha raccolto dati su 200.000 cittadini francesi riportando eventuali diagnosi di cancro entro i successivi 5 anni.
Per alcuni tumori il rischio aumenta oltre il 10%
Entrambe le ricerche nominate sono uscite sul British Medical Journal e mostrano dati preoccupanti. Quella svolta in America ha mostrato che il rischio legato al cancro colorettale risultava più alto del 29% per chi mangiava cibi processati. Ad aumentare la predisposizione è emerso che contribuiscono sia le bibite gassate che i piatti pronti di carne poiché entrambi hanno un’azione negativa sulla flora batterica intestinale.
Lo studio francese ha notato invece un aumento dell’11% del rischio legato al cancro al seno strettamente correlato con una dieta con cibi ultra-trasformati. A livello generale invece ritiene che la percentuale salga al 12%, sia per gli uomini che per le donne. Tuttavia non è chiaro quali siano gli additivi più dannosi dato che la classificazione dei prodotti assunti è risultata approssimativa.
Un alimento industriale non va demonizzato, certo, perché come hanno precisato gli stessi scienziati è la dieta nel complesso a fare la differenza. Seguire un’alimentazione bilanciata non esclude per forza i cibi ultra-processati ma li limita in favore di alimenti più naturali e ricchi dei nutrienti in cui essi sono carenti (fibre, vitamine, sali minerali).