Anche il papà non può essere licenziato fino al primo anno di vita del figlio, i nuovi diritti da conoscere. Tutte le informazioni utili.
Non solo neo mamme anche i neo papà sono tutelati sul lavoro dalla legge con norme che ne vietano il licenziamento e prevedono indennità di disoccupazione anche in caso di dimissioni. Tutele fondamentali per permettere ai neo genitori di occuparsi dei loro bambini quando sono ancora molto piccoli. Qui, in particolare, ci occupiamo dei congedi e delle tutele per i papà.
I papà non possono essere licenziati dal lavoro nel primo anno di vita dei figli. Questa tutela era stata introdotta già nel 2022 dal governo Draghi ed è una estensione di quella già prevista per le madri lavoratrici, anche loro non possono essere licenziate nel primo anno di vita dei figli.
Ora, una circolare pubblicata dall’Inps precisa in dettaglio questa tutela e come gestire le dimissioni volontarie dei padri lavoratori nel primo anno di vita dei figli, in particolare riguardo l’accesso alla Naspi. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Il papà non può essere licenziato fino al primo anno di vita del figlio
Nel primo anno di vita del figlio, il neo papà non può essere licenziato dal lavoro. Lo stabilisce il decreto legislativo n.105 entrato in vigore il 13 agosto 2022. Così come è previsto per la mamma. In dettaglio, il licenziamento è vietato fin dall’inizio del periodo di gravidanza, fino al termine dei periodi di interdizione dal lavoro (per la madre), nonché fino al compimento di un anno di età del bambino. Spiega l’Inps.
Se il neo papà utilizza il congedo di paternità, il divieto di licenziamento si applica anche nei suoi confronti per la durata del congedo e si estende fino al compimento di un anno di età del bambino.
Se il neo papà lavoratore presenta le dimissioni volontarie dal lavoro, nel periodo in cui è previsto il divieto di licenziamento, mantiene il diritto alle indennità previste in caso di licenziamento, come l’assegno di disoccupazione Naspi. Inoltre, la lavoratrice e il lavoratore che si dimettono nel primo anno di vita del figlio, in cui è vietato il loro licenziamento, non sono tenuti al preavviso. Questa disposizione, precisa l’Inps, si applica anche al padre lavoratore che ha usufruito del congedo di paternità.
Ricordiamo che il congedo di paternità di dieci giorni è obbligatorio. Il padre lavoratore può astenersi dal lavoro dai due mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i cinque mesi successivi. I dieci giorni del congedo non sono frazionabili a ore ma si possono utilizzare in via non continuativa.