I minori sono a rischio, è a rischio il loro futuro. Cosa sta accadendo in Italia? Perché sta esplodendo un nuovo preoccupante allarme?
Esplode un nuovo allarme relativamente al delicato “micromondo” dei minori nel nostro Paese. Gli esperti ci rivelano chiaramente che siamo di fronte a nuovi rischi e che non possiamo più permetterci di commettere errori. Cosa sta accadendo? Perché i nostri ragazzi e le nostre ragazze, i nostri adolescenti, al momento vivono una situazione così delicata in Italia?
Se si parla di futuro a rischio per loro, in questo momento, è evidente che una ragione ben precisa c’è. Parliamo nello specifico, e la cosa non ci conforta, di lavoro minorile. Non possiamo essere orgogliosi, da cittadini, di quanto sta accadendo. I dati parlano chiaro e sono davvero preoccupanti: il lavoro minorile è di nuovo in forte aumento negli ultimi anni e non ha risparmiato il Vecchio Continente. L’Italia è particolarmente colpita da questa piaga, come rivela uno studio dell’Ong “Save the Children”, presentato a Roma, nei giorni scorsi, alla presenza del ministro del Lavoro, Marina Calderone.
Minori a rischio: il report di Save The Children fa rabbrividire
La situazione è in costante peggioramento da anni, e oggi, in Italia, il 14% dei minori vive al di sotto della soglia di povertà. Parliamo di 1.382.000 bambini e adolescenti. Uno su 15 ha lavorato prima dei 16 anni, uno su 5 tra gli adolescenti di 14/15 anni. Si tratta di un passo indietro di non poco conto. Povertà, degrado e illegalità rappresentano un preoccupante trinomio. Dove le famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese, i minori sono costretti a lasciare la scuola dell’obbligo per lavorare, subendone le conseguenze psico-fisiche.
Oltre alla povertà delle famiglie, che coinvolge i nostri minori come un fiume in piena, i numeri del lavoro minorile, simbolo di illegalità, sono vicini a quelli del 2013, ovvero quando erano 340.000 i minori, a quel tempo, indebitamente impiegati nel mondo del lavoro. Mentre siamo tornati alla cifra di 336.000 oggi. Dati preoccupanti e non poco, un salto nel buio, un nuovo picco, che ci delinea i contorni foschi di un quadro desolante, rispetto ad un passato nel quale, nell’arco di questi 10 anni, il fenomeno sembrava finalmente in parte diminuito.
Il lavoro minorile è segnale evidente, lo abbiamo detto, non solo di illegalità, ma anche di una situazione di profondo degrado. I minori, nella realtà di un Paese civile come il nostro, dovrebbero essere tutelati, andrebbero protetti e valorizzati, perché rappresentano i cittadini del domani, la colonna portante su cui costruire il futuro. Colpisce ancora e non poco, non a caso, il fatto che in Italia, il fenomeno del lavoro minorile sia in maggioranza legato alle nostre regioni meridionali. Agricoltura, in particolare, e ristorazione, sono i settori di maggiore impiego dei nostri minori.
I sondaggi, poi, aprono ulteriori preoccupanti squarci che fanno riflettere non poco. Tra i 14-15enni che dichiarano di svolgere o aver svolto un’attività lavorativa, un gruppo consistente (27,8%) ha svolto lavori particolarmente dannosi per i percorsi educativi e per il benessere psicofisico, perché svolti in maniera continuativa durante il periodo scolastico, oppure svolti in orari notturni o, ancora, perché percepiti dagli stessi intervistati come pericolosi. Dalle stime effettuate si tratta di circa 58mila adolescenti.