L’Inps aggiunge delle novità nell’attuazione della legge 104, per rendere più facile la vita a chi deve occuparsi di persone disabili.
Chi ha una persona disabile in casa sa quanto sia importante “la cura” e sa anche perfettamente quanto a volte sia difficile, lavorando, conciliare tutto. Al di là del fatto che ci si possa permettere o meno di pagare qualcuno che lo faccia al posto nostro, non bisogna trascurare il lato affettivo che ci porta a volercene occupare soprattutto personalmente. A tal proposito nel 1992 è stata introdotta dallo Stato la legge 104 che permette ai lavoratori subordinati, che abbiano un familiare con problemi di disabilità, di poter prendere un certo numero di ore di permessi retribuiti e dei giorni di congedo straordinario sempre retribuito.
I lavoratori subordinati, sia nell’ambito pubblico che privato, che abbiano un familiare disabile hanno diritto a : due ore al giorno di permesso retribuito, se l’orario di lavoro è uguale o superiore alle sei ore o di un’ora se l’orario è meno di sei ore; in alternativa possono decidere di usufruire di tre giorni di permesso al mese per facilitare le operazioni di cura del familiare disabile. Questi permessi vengono retribuiti direttamente dall’INPS o anticipati dal datore di lavoro. L’Unione Europea ha richiesto ai vari Paesi di migliorare la legge 104 equilibrando il rapporto tra il lavoro e l’assistenza in modo che, il gravoso compito per il lavoratore sia alleggerito.
La Circolare nr 39 del 4 Aprile emanata dall’INPS, ci spiega quali nuovi elementi sono stati inseriti per migliorare la Legge 104. Tali novità sono state immesse per l’appunto per la necessità di rendere più equilibrato il rapporto tra il lavoro del dipendente che deve prendersi cura di un familiare disabile e l’assistenza stessa. Novità molto importante è la figura del referente unico dell’assistenza che non è più presente: precedentemente non era possibile usufruire del giorno di permesso per l’assistenza a più persone ora viene sancito il diritto che due persone che assistano lo stesso familiare disabile possano richiedere il permesso alternativamente.
Altro miglioramento della legge riguarda il congedo straordinario: il convivente viene introdotto come figura che può richiedere il congedo straordinario esattamente come il coniuge. I conviventi di fatto, giuridicamente, sono persone maggiorenni che convivono in maniera stabile, legati da rapporti affettivi e di reciproca assistenza senza avere vincoli di parentela. L’INPS potrà accertare la stabilità della convivenza tramite la dichiarazione anagrafica.
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