Soprattutto negli anni dell’asilo e della scuola, le malattie dei bambini sono sempre in agguato. Ecco come riconoscere la scarlattina
Quando iniziano a frequentare l’asilo, i bambini entrano in contatto con un’infinità di virus e batteri che il loro sistema immunitario non conosce ancora e quindi non riesce a combattere. Proprio per questo motivo, i primi mesi sono caratterizzati da lunghi e intensi periodi di malattia, nei quali il loro corpo si costruisce le difese immunitarie utili a sconfiggere quel determinato virus o quel battere prima che scateni i sintomi, all’incontro successivo.
Se alcune delle malattie più frequenti le si conoscono bene, come l’influenza intestinale o la bronchite, altre invece sono nuove per i genitori di bambini piccoli. Imparare a riconoscerne i segnali non appena si presentano è quindi fondamentale, per agire il prima possibile. Una delle malattie più frequenti tra i piccoli è la scarlattina: ecco di cosa si tratta e cosa comporta.
Scarlattina: tutto quello che c’è da sapere
Secondo i pediatri italiani, in questo momento c’è un vero e proprio boom di casi di scarlattina. A causarla è molto spesso lo streptococco di gruppo A, che insieme a questa malattia può causare anche tonsilliti e faringiti. A parlarne è il Ministero della Salute, che riferisce che a soffrire questa patologia sono soprattutto i bambini sotto ai 15 anni.
Si tratta di una malattia che si caratterizza per la tipica comparsa di macchioline rosse sul corpo, determinate dal rilascio di una tossina prodotta direttamente dal batterio. Il periodo di maggior contagio è quello compreso tra dicembre ed aprile e i bambini la prendono soprattutto entrando in contatto con il muco e la saliva di chi ne è infetto. L’incubazione dura tra i 2 e i 5 giorni e i principali sintomi sono il mal di gola, il mal di testa, una febbre alta e superiore ai 38° e le tipiche macchioline su torace, schiena e pancia.
Per curarla, il pediatra solitamente somministra una terapia antibiotica, alla quale si può associare il paracetamolo per la febbre o l’ibuprofene per il malessere generale. Il riposo è fondamentale, così come l’assunzione di liquidi: la scarlattina non è pericolosa in sé, ma è importante trattarla entro dieci giorni dall’esordio. Dopo questo periodo, può causare ascessi o reazioni immunomediate. Per quanto riguarda la contagiosità, la scarlattina è contagiosa dai primi sintomi fino alle 24 ore successive all’inizio della terapia antibiotica: in questo periodo, sarebbe consigliabile rimanere a casa.