Trovarsi davanti ad un bimbo che sta soffocando potrebbe mandare subito nel panico ma è importante mantenere il sangue freddo e, soprattutto, conoscere le manovre di intervento immediato per evitare il peggio
È un’emergenza che tutti i genitori dovrebbero sapere come affrontare perché si tratta di un rischio concreto che riguarda potenzialmente ogni bambino. I bimbi tendono molto spesso a tentare di ingerire qualsiasi cosa si trovino a tiro ma se un oggetto dovesse rimanere bloccato in gola provocando l’ostruzione delle vie aeree, potrebbero iniziare a manifestare difficoltà nella respirazione.
Il rischio di soffocamento è, in questi casi, concreto e sono sufficienti pochissimi minuti prima che la situazione degeneri e diventi pericolosamente critica. Quando si manifestano i sintomi del soffocamento infatti un bimbo non riesce a tossire o piangere né tantomeno riesce ad emettere rumori o chiedere aiuto.
Se il cervello non riceve ossigeno per un lasso di tempo troppo lungo potrebbero insorgere danni cerebrali permanenti e, se dovesse passare altro tempo, il soffocamento potrebbe tradursi nel decesso del piccolo. Ecco perché ogni mamma ed ogni papà deve conoscere le manovre di primo soccorso e, senza farsi prendere dal panico, mantenere il sangue freddo ed intervenire prontamente per liberare le vie aeree del bambino in modo tale che riprende a respirare correttamente. Ecco dunque come affrontare questa situazione di emergenza. L’attenzione deve essere elevata quando i figli iniziano ad esplorare l’ambiente circostante, è allora che tendono a mettere in bocca oggetti domestici, parti di giocattoli, alimenti solidi o oggetti da giardino come sassolini o parti di rami.
Anzitutto occorre riconoscere i primissimi segnali del soffocamento quali tosse violenta oppure un suono acuto nella fase dell’inspirazione, l’incapacità di respirare o di piangere, la colorazione bluastra o pallida della pelle e delle labbra, la sensazione che il bambino si senta in preda al panico e l’eventuale perdita di coscienza. Accertato che le vie respiratorie siano effettivamente ostruite occorre iniziare la rianimazione cardiopolmonare ma, se non conoscere la procedura, bisogna allertare immediatamente i soccorsi e seguire le loro indicazioni in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.
Il bimbo deve essere posizionato sull’avambraccio, a faccia in giù ed in modo che la testa sia più in basso rispetto al corpo, dando con la parte bassa dell’altra mano cinque colpi alla schiena nell’area tra le scapole. Se l’oggetto non è fuoriuscito il bimbo va girato mettendolo sulla schiena e tenendo la testa leggermente sollevata. Dopo aver messo al centro del petto del bimbo due dita bisognerà dare cinque veloci spinte verso il basso ripetendo se necessario il ciclo. Solo se il piccolo dovesse perdere conoscenza iniziate a praticare la rianimazione cardiopolmonare.
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