Torino, si reca in ospedale per dolori addominali: quello che scoprono i medici è scioccante

Un caso ospedaliero singolare quello di una donna arrivata all’ospedale Sant’Anna di Torino. I dolori che provava derivavano da un problema grave.

Non è raro che nei Pronto Soccorso abbondino pazienti che si presentano con sintomi generici e che necessitano di approfondimento. Se qualcuno accusa dolori addominali si può pensare a tutto…ma per una signora torinese non si trattava di banali crampi. La donna ha riferito di aver scoperto una cisti ovarica 4 anni fa, ma poiché non sembrava nulla di grave non si era preoccupata di effettuare altri controlli. Peccato che da un diametro iniziale di 7 cm si fosse passati a una massa di cinque volte superiore in tutto questo tempo.

sala operatoria
Trascurare un problema apparentemente lieve ha portato a un cancro. (universomamma.it)

Un caso simile per quanto estremo è l’esempio lampante della necessità di effettuare controlli dal ginecologo con cadenza regolare. La signora di 54 anni sembrava  abituata al dolore che le provocava la cisti, al punto da ignorarlo. Nel frattempo però era un tumore che le stava crescendo all’interno del corpo occupando quasi del tutto l’addome. Alla fine la massa che le pesava sul petto era arrivata a 19 chili prima che finalmente la donna si decidesse a recarsi in ospedale.

Per asportare il tumore l’équipe chirurgica è ricorsa a una laparotomia standard, un intervento che prevede di incidere la parete addominale per avere accesso all’addome. Per fortuna l’asportazione è stata completa e il tumore era ancora al primo stadio. Come previsto da questa operazione le basterà sopportare qualche settimana di convalescenza.

La statistiche sui tumori ovarici

Se diagnosticati negli stadi iniziali i tumori ovarici possono essere curati a dovere. La percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi può arrivare al 95% se l’intervento è repentino. Quando invece il tumore s scopre già in stadio avanzato (terzo o quarto) questa percentuale crolla al 40%. Si consiglia per la precisione una visita annuale soprattutto dopo i 50 anni dove l’insorgenza è più alta. Questa prevede la palpazione dell’addome accompagnato dall’esame pelvico.

Tra i fattori di rischio ci sono un periodo ovulatorio diverso dalla norma (precoce o tardivo) e problemi di salute come l’obesità o non aver mai avuto una gravidanza. Invece è ritenuto un fattore di protezione l’uso della pillola contraccettiva per lunghi periodi di tempo oltre naturalmente a uno stile di vita sano.

lettino del ginecologo
I controlli periodici sono consigliati a tutte le donne in menopausa. (universomamma.it)

In caso dovesse risultare qualche cisti sospetta si procede a un’ecografia transvaginale e all’utilizzo di marcatori per identificare i tumori. Di norma si procede con la rimozione chirurgica, come nel caso di Torino.

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