Se somministrare le medicine al tuo bambino è un’operazione che scatena ore di pianto e di inferno, ecco i nostri trucchi infallibili
Quando i bambini si ammalano, può succedere che gli si debba dare dei medicinali. All’asilo nido, alla scuola materna o alle elementari il ricircolo di virus e di batteri è molto alto e i piccoli si ammalano spesso, soprattutto perché non hanno ancora sviluppato completamente gli anticorpi. Per sostenerli nella guarigione, spesso il pediatra consiglia una terapia farmacologica: se però darla ai vostri bambini è impossibile, scoprite i nostri consigli.
La scena sarà comune a molti genitori: la mamma o il papà impugnano il cucchiaio di sciroppo e inseguono il bambino per tutta casa, preso da una crisi di sconforto e di capricci che sembra infinita. Quando lo si riesce a fermare, gli si deve dare la medicina contro la sua voglia e tutto crea molto stress sia al piccolo che ai genitori. Se non volete più vivere situazioni di questo tipo, scoprite i nostri trucchetti.
Un primo consiglio è quello di associare il momento della medicina a qualcosa di piacevole. Dategliela prima di andare al parco, ad esempio, o promettendogli dopo la visione del suo cartone preferito o la lettura di un libro che lo appassiona. Nel caso anche questo non funzioni, potete chiedere consiglio al pediatra in merito al mascherare il farmaco con del cibo: ciò di cui dovete essere sicuri, però, è che la medicina non perda di efficacia.
Molti genitori, invece, mettono in scena un vero e proprio gioco di ruolo per riuscire a dare ai bambini la medicina. Un esempio può essere quello del gioco del dottore e del paziente: prima la mamma o il papà fingono di somministrare il farmaco a un peluche, il primo paziente, e poi la danno anche al bambino. Secondo la filosofia montessoriana, il gioco di imitazione è uno dei più efficaci per aiutare i bambini a diventare autonomi: provate a mettere il bambino nei panni del dottore, dicendogli di curare il peluche.
Un altro suggerimento è quello di scendere a patti. Se dobbiamo dargli il farmaco, possiamo far scegliere a lui la stanza in cui lo prenderà o insieme a quale cibo, così da renderlo partecipe nella decisione. Sconsigliato, invece, il premio: secondo molti pedagogisti, dare un premio dopo lo svolgimento di un compito rimanda all’idea negativa in merito allo stesso, che dev’essere quindi rimediata con qualcosa di piacevole.
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