Se il tuo bambino ha le orecchie a sventola e vuoi provare un metodo per correggergliele, scopri questo: si chiama Auri
La maggior parte dei bambini, quando nascono, ha le orecchie sproporzionate. Queste spesso sono più grosse del resto del viso e, con il tempo, si adeguano con la crescita. Di fatto, quindi, al momento della nascita non si può sapere se da grande il bambino avrà delle orecchie dalla forma normale o sproporzionata, poiché non si sa come evolverà nella crescita. Un metodo per correggere il potenziale difetto estetico, però, c’è: è l’Auri.
Innanzitutto, proprio perché quasi tutti i bambini nascono con le orecchie sproporzionate, ciò che si può guardare per capire se anche da grande avrà le orecchie importanti è il padiglione: se è molto grande, è probabile che rimarrà così anche dopo la crescita. Senza affidarsi a metodi fai da te che possono peggiorare la situazione, si può intervenire sulla cartilagine con il Metodo Auri: ecco in cosa consiste.
Quando sono piccoli, la cartilagine delle orecchie dei bambini è molto morbida e consente quindi di modificarne la struttura, provando ad attaccarla alla testa il più possibile. Sebbene le orecchie a sventola siano semplicemente una caratteristica estetica della persona e non un difetto in sé e per sé, a molti genitori può far piacere provare a correggerla. Il Metodo Auri unisce in sé più metodologie ed è stato elaborato da due medici danesi: più il bambino è piccolo e più viene ripetuto, più funziona.
Questo metodo si può usare a partire dai tre mesi ma, lungo la crescita del bambino, è importante portarlo avanti così da non perdere i risultati raggiunti. Per metterlo in pratica, posizionate ogni giorno un cerotto che tenga il padiglione auricolare attaccato alla testa e, per la notte, procedete invece con la pinza che trovate nel kit in vendita in tutte le farmacie.
Questo metodo, se portato avanti con cura e mediante gli strumenti appositi, sembra essere l’unico che dà risultati garantiti e che non ha controindicazioni. Secondo uno studio del 2002, nell’86% dei casi osservati la correzione era stata buona e tutti i genitori erano soddisfatti. Fondamentale, però, è la costanza: senza una ripetizione nel tempo di questi facilissimi passaggi, sarà difficile per la cartilagine dell’orecchio riuscire a mantenere le correzioni.
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