Tra i cartoni animati più longevi e di successo nella storia dell’animazione, ci sono i Puffi. Ma in pochi sanno l’origine del nome italiano. Il primo sembrava una parolaccia e allora venne sostituito.
Una storia che dura da 65 anni. Era il 1958 quando il fumettista belga Pierre Culliford inventò Les Schtroumpfs, ovvero quei piccoli esseri tutti blu, che da noi giunsero 5 anni dopo e vennero chiamati Puffi. Da allora, almeno tre generazioni si sono susseguite crescendo con le storie dei mitici personaggi nati dalla mente e dalla penna di Culliford, come Grande Puffo, Puffetta, Quattrocchi, Puffo Burlone, Puffo Vanitoso e Puffo Inventore.
E poi Gargamella, assistito dalla sua Birba, acerrimi nemici degli esserini blu che popolano le foreste ed abitano funghi adibiti a case dal sapore fiabesco, in una micro società fondata sui valori dell’altruismo, della collaborazione e della solidarietà. Ci hanno fatto ridere, sognare, commosso ed ispirato e a rivedere oggi le serie originali presenti sul web stupisce davvero la semplicità e l’innocenza che permeavano le storie, in un divario sempre più ampio con i racconta-storie del presente.
Molti aspetti che li caratterizzano, tuttavia, ancora dopo 65 anni di successi e speciali trasmessi in tutto il mondo ed attraverso qualsiasi medium conosciuto restano ignari alla maggior parte di noi: ad esempio chi conosce l’età anagrafica di Grande Puffo? Ebbene, la sveliamo: ad oggi ha 547 anni, ovvero ha superato di gran lunga il mezzo millennio. Ma non è tutto: perché il loro vero nome è assai diverso da quello che conosciamo.
Il vero nome dei Puffi ed il motivo per cui venne cambiato un anno dopo l’arrivo in Italia
Come dicevamo, quindi, nel 1963 i Puffi giunsero in Italia come fumetti. Pierre Culliford in Belgio li battezzò “Schtroumpf” e dunque inizialmente si cercò ed adottò una parola assonante. La parola fu “Strunfi” e venne utilizzata fino al 1964. Ma siccome secondo alcuni nella lingua italiana ricordava una parolaccia, allora il Corriere dei Piccoli su cui le loro storie venivano pubblicate scelse di cambiare il nome in “Puffi”, che ricordava il termine di “Buffi”.
Inoltre, chi sa dire da quanti Puffi sia formato in totale il villaggio in cui vivono? Ebbene, nei fumetti del loro inventore erano inizialmente 99, ma diventarono poi 100 con l’episodio “Il centesimo Puffo”. Poi, quando i fumetti vennero adattati alla serie animata, si aggiunsero alcuni personaggi. Come Grande Puffo, Puffetta, Baby Puffo, Nonno Puffo e Nonna Puffa, per un totale di 105.
A proposito della serie, invece, questa arrivò solo diversi anni dopo l’uscita dei fumetti di Peyo (nome d’arte del fumettista Culliford), ovvero quando negli Stati Uniti i gadget dei Puffi iniziarono a spopolare. Alla fine degli anni ’70 tutti i bambini statunitensi compravano e volevano peluche, pupazzi e accessori di ogni tipo con i puffi. E la loro leggenda continua, dopo essere approdata anche al cinema e sul web. E chissà quante altre avventure vivranno ancora, magari immersi anche nella realtà virtuale e nel metaverso.