Il cervello dei bambini non è come quello degli adulti ma continua a svilupparsi fino ai 12 anni. Per questo occorre adattarsi nel rapporto che si ha con loro.
Molti genitori verso i propri figli possono erroneamente assumere un atteggiamento in cui si aspettano da loro una maturità che va oltre la loro età. Se è vero che anche i bambini hanno una propria personalità è anche vero che non ragionano sempre come farebbero gli adulti, e vale anche per i più precoci. Tanto per cominciare si lasciano influenzare molto dal contesto in cui crescono e le decisioni che prendono dipendono dai modelli che ricevono.
Anche se possono facilmente battere un adulto quando si tratta ad esempio di giochi di ragionamento, nella vita di tutti i giorni non si può dire lo stesso. La percezione del pericolo è molto più bassa nei bambini, tanto che a volte decidono di correre rischi che ai genitori sembrano impensabili. In più ogni età viene associata a un quadro specifico di atteggiamenti che il ragazzino può assumere, in forma più o meno accentuata.
Fino a circa gli undici o dodici anni per esempio i bambini sono guidati dalla curiosità. Quando però si affacciano all’adolescenza questo aspetto tende a calare tanto che nella scuola media molti ragazzini tendono a perdere interesse per lo studio. La loro mente inizia a focalizzarsi più sulla loro interiorità che non verso il mondo esterno, cercando di costruire la propria identità personale.
Le fasi che i bambini e poi gli adolescenti attraversano durante la crescita vanno sempre tenute in considerazione. La cosa migliore è stimolare sempre la loro creatività in modo che imparino ad adattarsi, qualità essenziale anche in età adulta. Questo non significa però estraniarli dalla tecnologia, che anzi è bene che imparino a usarla anche se non dovrà mai essere la loro unica risorsa. Lo stesso vale per le intelligenze artificiali, ormai sempre più in voga.
Considerare i bambini come piccoli adulti può infatti limitarli verso alcune esperienze. Se il genitore si aspetta una versione in miniatura di sé stesso non incoraggerà le inclinazioni che non vede come proprie. Tuttavia la società e l’eduzione si evolvono in fretta e ai ragazzi va concesso di sperimentare con nuovi strumenti, così sapranno come evitarne i pericoli.
La pressione e la competizione che nascono già fra i banchi di scuola possono avere un grosso impatto su molti ragazzini. Aiutarli a prendersi i loro tempi è fondamentale, perché la pressione verso il successo può essere forte per chi sta ancora crescendo.
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