Numerosi alimenti risultano contaminati dal Bisfenolo e altri bisfenoli, sostanze controverse che possono provocare problemi di salute nei consumatori.
L’Unione Europea ha adottato dei regolamenti sull’utilizzo di bisfenoli nei prodotti comunemente acquistati dai consumatori. Sebbene non si tratti di prodotti fuori legge ci sono dei limiti da rispettare per non mettere a rischio la salute delle persone. Nonostante le normative vigenti siano rispettate, Altroconsumo ha segnalato un quadro generale allarmante.
Seppur il Bisfenolo non rappresenti un pericolo immediato per la salute dei consumatori, il rischio di una esposizione prolungata nel tempo alle sostanze è elevato. Lo dimostra la gran quantità di prodotti che contengono queste sostanze e con le quali ogni giorno bambini e adulti vengono in contatto. Oggetti in plastica, abbigliamento sintetico, alimenti in scatola e bevande.
Alimenti contaminati da Bisfenolo, l’indagine
Altroconsumo ha condotto un’indagine in collaborazione con altre organizzazioni di consumatori per verificare la presenza di bisfenoli nei prodotti di uso quotidiano. Le analisi hanno avuto luogo in sette Paesi dell’Unione Europea – anche in Italia – e sono state condotte su 179 prodotti molti dei quali destinati ai bambini.
I risultati hanno riportato come il 44% dei prodotti contenga bisfenoli considerati preoccupanti o rilasci una o più sostanze in quantità elevata se utilizzati (tramite contatto con la bocca o la pelle). BPA, BPF e BPS espongono la salute delle persone ad alcuni rischi, da qui l’allarme lanciato da Altroconsumo. Più del 60% dei prodotti in plastica analizzati rilascia da uno a sei tipologie di bisfenolo differenti compreso il più pericoloso, il BPA. Più del 64% dei tessili ne contiene almeno tre tipi mentre nel 14% dei casi analizzati la presenza di BPA supera i limiti di sicurezza stabiliti dal Comitato scientifico europeo per la sicurezza dei consumatori.
I prodotti con più bisfenoli
L’indagine ha rivelato come siamo esposti alle sostanze tossiche specialmente tramite il consumo di alimenti e bevande in lattina. Un punteggio pessimo è stato associato a questi prodotti
- Sprite da 33 cl,
- Fanta da 33 cl,
- Pepsi da 33 cl,
- Reocaro Acqua Brillante da 33 cl,
- Coca Cola da 33 cl,
- Lemonsoda 4 x 33 cl,
- Mutti Polpa di pomodoro 2 x 210 grammi,
- Monster Energy Green da 0.5 litri,
- Lipton Ice Tea Pesca da 33 cl.
I risultati dimostrano – a detta di Altroconsumo – come sia necessario rivedere la legislazione per agire con maggiore precauzione nei confronti dei consumatori e garantire un livello di esposizione più basso specialmente quando sono coinvolti bambini. Nel nostro piccolo per limitare i rischi dobbiamo ricordare di
- consumare cibi preferibilmente in materiali come vetro, ceramica o acciaio inossidabile, non scaldare,
- non riscaldare al microonde cibi e bevande contenuti in barattoli di plastica non idonei,
- prestare attenzione ai giochi di plastica per bambini ed evitare che li mettano in bocca.