Allattamento al seno: sto producendo abbastanza latte? Come faccio a sapere se il bambino si nutre bene? Le risposte del pediatra chiariscono ogni dubbio.
L’allattamento al seno è una scelta che richiede impegno e tanto sacrificio. Il Ministero della Salute italiana e l’OMS consigliano, laddove è possibile, di preferire l’allattamento al seno a quello artificiale. Tuttavia, i casi vanno valutati di volta in volta. Ci sono, infatti, delle circostanze in cui, per ragioni di natura fisica e psicologica, si consiglia alla madre di nutrire il figlio con il latte artificiale. Ciò che conta davvero è che la scelta operata rappresenti la soluzione migliore tanto per il bambino quanto per la madre.
Ci sono diverse ragioni per le quali l’allattamento al seno potrebbe non essere possibile e ce ne sono altrettante che permettono alle madri di nutrire i loro figli tramite l’attaccamento al seno. In entrambi, i casi, è importante offrire sostegno alla madre ricordando che: quando nasce un bambino, nasce anche una mamma.
Ad ogni modo, l’allattamento al seno porta con sé una serie di dubbi legati alla corretta nutrizione del neonato. Dopotutto, a differenza del latte artificiale, è difficile sapere con esattezza quanto latte sta assumendo il bambino. Tuttavia, ci sono diversi modi che permettono di scoprire se la quantità di latte è prodotta dal seno è sufficiente per sfamare il neonato e se quest’ultimo si nutre in maniera adeguata.
Una delle domande più comuni poste dalle neo mamme che allattano al seno è: come faccio a sapere se il bambino riceve abbastanza latte? La risposta dipende da molteplici fattori. Sebbene sia difficile sapere con esattezza la quantità di latte che un bambino ingerisce durante una poppata, per sapere se il neonato si stanno nutrendo in maniera ottimale è possibile osservare altri elementi.
In sostanza, se il bambino si accontenta tra una poppata e l’altra, fa la cacca e la pipì regolarmente, si sveglia in modo appropriato per nutrirsi, aumenta di peso ed è felice, vuol dire che la madre sta producendo abbastanza latte per sfamarlo in maniera adeguata.
Ad ogni modo, le indicazioni fornite dal Ministero della Salute sull’allattamento al seno specificano che per offrire maggiori vantaggi al bambino bisogna procedere con il cosiddetto allattamento a richiesta. Ciò vuol dire che non è necessario rispettare rigidi orari, ma occorre assecondare i ritmi del bambino che nei primi mesi possono arrivare anche a 8/14 poppate al giorno.
C’è una grande variabilità tra un bambino e l’altro, ma bisogna ricordare che questo tipo di richiesta è normale, fermo restando che è necessario tenere conto anche dei bisogni della madre.
Per essere certi che il bambino si stia nutrendo in maniera adeguata occorre controllare che l’attaccamento sia giusto. Il dolore ai capezzoli e le ragadi suggeriscono che il bambino non si è attaccato correttamente al seno. In tal caso, è opportuno staccare la bocca dal capezzolo e riposizionare il bambino, fin quando non si sarà attaccato adeguatamente.
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