A cosa è dovuta la fame nervosa? Perché viene, chi colpisce e quali sono i consigli degli esperti per cercare di gestirla al meglio?
Le cose a lavoro non sono andate bene. Avete litigato con il vostro partner. Ci sono problemi in famiglia. Cosa avete voglia di fare? Trovare conforto nel cibo. Magari spiluzzicando qua e là in continuazione nell’arco della giornata, oppure concedendovi un po’ di junk food o tutti quegli alimenti per voi sono fonte di ristoro non fisico, ma emotivo.
Sarà successo a tutti, almeno una volta, di avere questa reazione davanti ad una situazione difficile o ad un momento particolarmente stressante. Il problema è che l’emotional eating o fame nervosa, se si protrae nel tempo cambia proprio i rapporti con il cibo innescando una sorta di circolo vizioso da cui è difficile, ma non impossibile, uscirne.
Fame nervosa: perché viene, chi colpisce e suggerimenti per uscirne
Mangiare per stress, lasciarsi andare a cibo spazzatura o alimenti che sappiamo bene che non dovremmo mangiare, è una sorta di valvola di sfogo per molte persone. Usiamo il cibo per alleviare il dolore, la tristezza o l’ansia. Una voglia di mangiare che si scatena come se fossimo digiuni da una vita intera, ma che altro non è che la trasformazione del vuoto interiore che abbiamo in un vuoto da colmare subito con il cibo. Peccato che il piacere duri relativamente poco perché lo strascico è senso di colpa per esserci cascati e un bel po’ di frustrazione che sostituisce rapidamente l’appagamento dato dal cibo.
Il rapporto subdolo che si innesca tra cibo ed emozioni negative, soprattutto nelle donne, è quello che sta alla base del comportamento errato della fame nervosa. E abbiamo usato il termine comportamento con cognizione di causa, perché può essere cambiato in quanto non è – a oggi – classificata come patologia. Tuttavia, ciò che ne deriva come problemi di peso o di obesità, sono malattie a tutti gli effetti.
Le strategie per uscire dal tunnel della fame nervosa esistono e si possono mettere in pratica anche a partire da oggi. Ciò che però va approfondito è il perché sia arrivata la fame nervosa e quindi, in questo specifico caso, è bene rivolgersi sempre ad uno psicologo o ad un terapeuta. Solo queste persone con la loro professionalità potranno aiutarvi e indicarvi il percorso di analisi migliore per capire la radice profonda del disagio che scatena la fame nervosa.
Una volta fatto questo passaggio ci sono poi dei consigli da seguire o da mettere in pratica da subito. Sicuramente, giusto per fare un esempio, è bene evitare di andare al supermercato quando siamo tristi, arrabbiati o nervosi. Gli acquisti di quel preciso istante verranno con noi a casa e, 99 su 100, la maggior parte sarà cibo spazzatura che aumenta l’endorfina e l’appagamento. Altro tips è quello di bere molta acqua e molte tisane durante il giorno perché aumentano il senso di fame. Così, anche davanti ad un attacco di emotional eating saremo troppo sazi per esagerare in modo estremo. Anche distrarre la mente nel momento dell’attacco di fame nervosa serve. Provate a uscire dall’ufficio, fare due passi, concedervi una pausa ascoltando un po’ di musica o guardando qualcosa in tv che vi piace.
Il percorso per dire addio alla fame nervosa è quindi fattibile, ma allo stesso tempo, per portarlo a termine ed uscirne è importante avere pazienza e farsi seguire da persone fidate e professionisti.