Anche tuo figlio ha dei comportamenti aggressivi non normali e di frequente? Ecco come poter risolvere subito la situazione.
Tutti possiamo essere frustrati e anche ai bambini provano questo sentimento e spesso lo esprimono con atteggiamenti di aggressività e furore.
I genitori si ritrovano spesso a dover affrontare delle situazioni che non sempre stanno a gestire, come nel caso in cui il loro bambino sia spesso violento e nervoso, propenso a lanciare oggetti e addirittura a dare dei pugni o dei calci ai suoi stessi genitori. Come risolvere?
Comportamenti aggressivi nei bambini piccoli: le cause
I bambini piccoli, soprattutto tra i 2 e i 4 anni, possono mostrare, come accennato poco fa, dei comportamenti aggressivi anche nei confronti dei genitori. Questo può capitare quando i bambini sono frustrati, arrabbiati o stanchi e le ragioni per cui si sentono a questo modo sono le più disparate.
Tra di esse troviamo:
- Capricci e frustrazione: sono la causa più frequente. Quando non riescono ad ottenere ciò che desiderano o non sono in grado di esprimere i loro bisogni, i bambini possono diventare frustrati e sfogare la frustrazione urlando, picchiando o tirando oggetti
- Bisogno di attenzioni: i bambini piccoli hanno ancora una scarsa capacità di comunicare e regolare le proprie emozioni, quindi possono usare l’aggressività per attirare l’attenzione dei genitori
- Stanchezza: quando sono stanchi e hanno sonno, i bambini hanno meno controllo delle proprie emozioni e possono diventare più irritabili e aggressivi
- Novità e cambiamenti: ogni cambiamento nella routine, l’inizio della scuola, l’arrivo di un fratellino possono generare stress e sfociare in comportamenti aggressivi
- Imitazione: i bambini imitano spesso i comportamenti che vedono intorno a sé. Se vedono i genitori litigare o agire in modo aggressivo, possono riprodurre questi comportamenti
I consigli per poter ovviare a questo problema ci arrivano direttamente dal social di Instagram e in particolare dalla mamma @carlotta_manni_ che condivide video nei quali spiega ai genitori come comportarsi con calma ai propri figli in base alle sue stesse esperienze personali. Carlotta cerca sempre una connessione con sua figlia, accogliendo le sue emozioni e spiegandole al tempo stesso che non può colpirla e al tempo stesso crea una barriera fisica con lei oppure sta lontana.
Visto che il problema di base è la tensione. Carlotta cerca di convogliare l’attenzione su altro per farle scaricare tutte le emozioni negative, continuando a ribadire che non può colpirla. Infine mantiene un tono calmo che serve per farle regolare le emozioni, visto che urlare o essere arrabbiati sarebbe solo controproducente e forse peggiorerebbe anche la situazione.