La rabbia è cattiva consigliera, e spesso ci fa uscire di bocca parole di cui sicuramente ci pentiremo: ecco alcuni consigli pratici.
Per quanto vorremmo evitarlo, spesso la gente ci fa arrabbiare. La rabbia è un sentimento normale, ma il modo in cui lo esprimiamo può fare una grande differenza, risolvendo il problema o peggiorandolo. Stef Ziev è un life coach che mira a guidare le persone verso lo scopo della loro vita. All’interno di quel viaggio, insegna loro come comunicare efficacemente, anche di fronte al conflitto. “Penso che la cosa più importante in termini di espressione di qualsiasi sentimento in modo sano sia dargli voce, dargli un nome e riconoscerlo”, dice.
Ziev, che è anche autore di “La scelta è tua: un approccio semplice per vivere e guidare con più gioia, facilità e scopo”, sostiene che ci sono cose da non dire mai – specialmente ai colleghi o persino al tuo capo – quando ci troviamo in una situazione difficile che ci sconvolge o ci offende nel profondo: “Mi fai sentire…”.
Le parole da evitare sull’onda della rabbia
“La nostra risposta di default è ‘mi fai sentire X, Y e Z'”, dice Ziev. Ma questa “non è una vera e propria affermazione”. Il coach raccomanda di nominare il comportamento che ci ha turbato e descrivere l’esperienza che hai avuto dopo che si è verificato. Proviamo a dire: “Quando fai questo comportamento, allora la mia esperienza è X, Y e Z”. “L’intento è quello di non andare mai sul personale”, spiega Ziev, perché ciò può esasperare le situazioni in un modo che non vorremmo.
Prendiamoci del tempo per elaborare le emozioni prima di rispondere. Può essere difficile essere rispettosi dei sentimenti di un’altra persona quando siamo arrabbiati. “Sii davvero consapevole di ciò che è presente per te”, sottolinea Ziev. “Chiediti chi è seduto a capotavola in quel momento”. Se non siamo la versione di noi stessi che affronterebbe il problema in modo equilibrato, faremmo meglio a tacere fino a quando non ci sentiamo più calmi.
Per rilasciare le nostre emozioni prima di affrontare verbalmente il problema con la persona con cui siamo arrabbiati, Ziev suggerisce di scrivere su un foglio tutto ciò che proviamo. “Può essere solo uno scarabocchio o un’imprecazione. L’intento è quello di tirare fuori tutto“, dice. Quando abbiamo finito di scrivere, “strappiamo il foglio, ringraziamolo e buttiamolo via”, aggiunge Ziev. Quindi, prendiamoci del tempo per pensare a ciò di cui avremmo bisogno per risolvere il problema.
Una volta che siamo in condizioni emotivamente migliori e siamo pronti per parlare, possiamo affrontare la conversazione sul problema in 6 step:
- Definiamo l’obiettivo, pensiamo a cosa speriamo di ottenere dalla discussione e a quale soluzione sembra adatta per noi.
- Condividiamo la nostra esperienza su come l’interazione ci ha influenzato, senza andare sul personale.
- Assumiamoci la responsabilità del ruolo che abbiamo svolto. Comprendiamo come potremmo aver contribuito al problema.
- Facciamo richieste, decidiamo di cosa avremmo bisogno per andare avanti e chiediamolo, con la maggiore precisione possibile.
- Incoraggiamo una partnership, chiediamo di cosa la controparte avrebbe bisogno per soddisfare la nostra richiesta e vediamo se è disposta a soddisfarla.
- Feedback positivi, concludiamo con una nota di apprezzamento e riconosci la cura necessaria per presentarsi a una conversazione con una mente aperta.
“Penso che la comunicazione sia il nostro problema più grande”, conclude Ziev. “Se tutti favorissero la collaborazione, penso davvero che il mondo cambierebbe. I nostri mondi personali cambierebbero, e il mondo in generale cambierebbe“.