Secondo il chirurgo generale degli Stati Uniti, i social media presentano “un profondo rischio di danni per i bambini”. Ecco perché.
“Azioni immediate” per proteggere la salute mentale dei nostri figli per quanto riguarda l’uso dei social media. È la richiesta che il chirurgo generale degli Stati Uniti, Dr. Vivek Murthy, ha avanzato ai responsabili politici, alle aziende tecnologiche e ai genitori. Sebbene l’età minima richiesta più comune per le piattaforme di social media sia di 13 anni, quasi il 40% dei bambini statunitensi di età compresa tra 8 e 12 anni le utilizza. Secondo Murthy, le reti sociali comportano un “rischio di grave danno” in termini di benessere mentale di bambini e adolescenti.
Dati alla mano, fino al 95% dei giovani di età compresa tra i 13 e i 17 anni utilizza una piattaforma di social media, e oltre un terzo afferma di usare i social media “quasi costantemente”. “La domanda più comune che i genitori mi fanno è: ‘i social media sono sicuri per i miei figli’?” dice Murthy in un’intervista a Motherly. “La risposta è che non abbiamo prove sufficienti per dire che è sicuro, e in effetti, ci sono sempre più evidenze che l’uso dei social media è associato a danni alla salute mentale dei giovani”.
I pericoli dei social in mano a un bambino
Murthy cita le crescenti preoccupazioni tra ricercatori, genitori, caregiver, esperti sanitari sull’impatto dei social media sulla salute mentale dei giovani. Poiché i bambini sono esposti a contenuti dannosi come violenza, scene di sesso, bullismo e molestie online, l’effetto sulla loro salute generale è terribile. “Per troppi bambini, l’uso dei social media sta compromettendo il loro sonno e il prezioso tempo da dedicare alla famiglia e agli amici”, spiega.
“Siamo nel bel mezzo di una crisi nazionale della salute mentale dei giovani e sono preoccupato che i social media siano un importante motore di quella crisi, che dobbiamo affrontare con urgenza”.
E sembra esserci una differenza nell’impatto dei social media sulle ragazze rispetto ai ragazzi. “Le ragazze sembrano essere particolarmente colpite”, dice. “Anche se gli adolescenti in generale dicono che i social media li fanno sentire peggio riguardo ai loro corpi. E quindi questo è un vero motivo di preoccupazione”. C’è una relazione significativa tra l’uso dei social media e i disturbi alimentari e la depressione, mentre la ricerca sull’uso dei social media e i disturbi dello sviluppo neurologico, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, sono ancora in evoluzione. “I social media possono stimolare potentemente il ‘centro di ricompensa’ del nostro cervello”, sottolinea Murthy. “Quando quel centro è sovrastimolato, può innescare schemi del cervello che sono molto simili ai modelli che vediamo nelle persone che lottano con la dipendenza”.
Ecco dunque i consigli del chirurgo ai genitori per impedire che i figli soccombano alla dipendenza dai social media:
- Creare un piano multimediale per famiglie che includa la definizione di confini sani per la tecnologia e l’uso dei social media.
- Stabilire “zone libere dalla tecnologia” in casa (il tavolo da pranzo è un esempio) e incoraggiare i bambini a promuovere amicizie di persona. Mettere via tutti i dispositivi un’ora o due prima di andare a letto, per tutta la famiglia.
- I genitori dovrebbero modellare un comportamento responsabile per dare il buon esempio,
- Insegnare ai figli a essere utenti online responsabili all’età appropriata. Discutere i benefici e i rischi dei social media, nonché il rispetto della privacy e la protezione delle informazioni personali.
- Lavorare con altri genitori per aiutare a stabilire norme e pratiche condivise.
“La morale della favola – conclude Murthy – è che non abbiamo prove sufficienti per sostenere che i social media siano, in effetti, sufficientemente sicuri per i nostri figli. E questo è davvero importante che i genitori lo sappiano”.