Una donna ha sporto denuncia convinta che il suo capo avesse intenzione di molestarla sessualmente, ma non è riuscita a vincere la causa.
Le donne rappresentano una forza motrice importante per la società odierna. Da diverso tempo, per fortuna, non è più raro trovare figure femminili in numerosi ambiti di lavoro, il che spesso può rivelarsi come una scelta più che vincente. Una donna, infatti, può essere di gran lunga migliore a svolgere una determinata attività rispetto ad un eventuale collega uomo.
Insomma, è sacrosanto dare loro spazio se e quando lo meritano, anche perché le varie aziende potrebbero beneficiarne non poco. Purtroppo, però, la mentalità da parte dei maschi, anche se non in tutti i casi, continua ad essere particolarmente distorta, specialmente nel caso in cui dovesse essere affidato un eventuale incarico ad una donna alquanto attraente dal punto di vista fisico. In situazioni del genere, non è raro che si pensi che la femmina sia ‘di facili costumi‘, magari disposta a concedersi sessualmente parlando al suo superiore. L’avanzare inesorabile dell’età e l’aumento repentino delle responsabilità, dalla fase adulta in poi, non incide più di tanto nella mente di certi uomini, i quali in fondo non accettano l’idea di abbandonare il proprio senso di superiorità.
Nonostante questo è abbastanza frequente venire a conoscenza di casi relativi a molestie sessuali, accaduti ad esempio sul posto di lavoro. Ma, allo stesso tempo, è pur vero che le donne devono fare attenzione a non interpretare nella maniera sbagliata presunti segnali sospetti. Basti pensare a ciò che è successo a Karina Gasparova, un’operatrice informatica che ha citato in giudizio il suo capo – Alexander Goulandris – per molestie sessuali, prendendo però un forte abbaglio.
Come riferisce ‘Bbc.com’, la donna in questione era Project Manager presso gli uffici in quel di Londra di essDOCS, una società che fornisce soluzioni commerciali. Gasparova ha portato anche tale azienda in tribunale, denunciando per molestie sessuali, discriminazione e licenziamento ingiusto.
In una mail incriminata, Goulandris le ha scritto: “La soluzione attualmente utilizzata dalle compagnie xx Agris e yy Barge lines nei carichi di mais nei flussi sud-nord nel ???? corsi d’acqua“. La signora sosteneva che “xx” si riferisse in realtà ai baci, “yy” al contatto sessuale e “????” un linguaggio in codice per chiederle quando sarebbe stata pronta per rendersi protagonista di un amplesso.
La commissione del Tribunale del Lavoro presso la London Central Court, però, ha affermato che si trattava di una richiesta genuina di informazioni, senza alcuna natura di carattere sessuale. Stesso discorso per Goulandris che diceva “buona serata” e Gasparova lo ha descritto con “voce seducente”. Il capo, inoltre, pare che un giorno avesse toccato deliberatamente la mano della signora, nel momento in cui lei ha preso il mouse di un computer. Ma il collegio del tribunale ha ritenuto che le affermazioni della donna corrispondessero ad una “percezione distorta degli eventi quotidiani“. Di conseguenza, tutte le accuse sono state respinte e a Gasparova è stato ordinato di pagare ben 5.000 sterline ad essDOCS. Non proprio il finale che si aspettava, decisamente.
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