Si dice sempre che i figli unici siano diversi dagli altri e ora la scienza afferma che siano anche i più sfortunati: ecco da cosa dipende.
Da anni si sentono luoghi comuni sia sui bambini che hanno fratelli o sorelle sia sui figli unici. Questi ultimi in particolare vengono spesso considerati più viziati o infantili. Eppure ci sarebbe da dispiacersi per loro a quanto risulta da uno studio condotto all’Università del Nord Carolina. A quanto pare i bambini delle famiglie che hanno più figli vivono più a lungo di chi invece non ha mai avuto fratelli o sorelle. Una media di sette-otto anni in più, per inciso.
Per essere onesti fino in fondo però questo beneficio riguarda soprattutto i fratelli e le sorelle che mantengono i rapporti anche da adulti. Avere relazioni durature fa bene e quella con i propri parenti non fa eccezione. Tra fratelli inoltre spesso si ha più complicità che con i propri amici visto che si è cresciuti insieme nella stessa casa e si sa tutto l’uno dell’altro. Basti pensare ai gemelli, che in molti casi rimangono uniti fino a tarda età.
Un altro aspetto che può incidere è il fatto che quando si è piccoli spesso ci si prende cura dei propri fratelli o sorelle più piccoli. Questo rapporto di protezione a sua volta incide positivamente perché ci si sente al sicuro e con un’altra persona su cui contare oltre ai genitori. Chi cresce solo invece avrà meno possibilità di sviluppare simili rapporti e ne deriverà meno benefici.
Inevitabile finire con il chiedersi se le interazioni cambino a seconda che in famiglia ci siano solo figli maschi, figlie femmine o entrambi. La risposta è sì perché chi ha una o più sorelle di solito mantiene una relazione più stabile rispetto a chi ha solo fratelli.
Questo non vale in tutti i casi ma nei moment difficili pare ci si senta più inclini a chiamare loro piuttosto che un fratello o un altro parente. Fanno eccezione i gemelli dove sembra che la dinamica non cambi a seconda che siano dello stesso sesso o meno.
Per di più pare che la figura ideale su cui poter contare sia una sorella maggiore, soprattutto se con una carattere deciso. Tutte le litigate sostenute da piccoli infatti, dalla lotta per il telecomando a quella per i giochi, si rivelano utili per imparare a gestire i conflitti.
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