Le agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2022 non hanno trascurato chi deve curare il proprio fisico. Esiste un bonus che punta sulla salute.
C’è chi cerca e inventa scuse su scuse per evitare la palestra, ma di certo non può più lamentarsi del prezzo. Tra le misure di sostegno economico previste lo scorso anno ce n’era una che puntava a favorire il benessere degli italiani. Per di più il bonus attività fisica 2023 ha un nome che non lascia spazio a dubbi, e prima di tutto si rivolge a chi presenta condizioni fisiche particolari. Vale a dire chi presenta patologie croniche o disabilità che possono essere migliorate attraverso esercizi appositi, da svolgere insieme a professionisti.
Queste forme di allenamento devono essere state svolte organizzandosi insieme ai dottori di medicina generale, pediatri o medici specialisti e in strutture apposite. La documentazione da allegare per chiedere il bonus riguarda sedute ed esercitazioni tenutesi fra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. Per la precisione si parla di attività fisica adattata (ADA).
La finestra temporale per presentare le domande è scaduta il 15 marzo di quest’anno. Se la richiesta risulterà andata a buon fine l’indicazione dell’agevolazione sarà all’interno del modello 730/2023 da compilare per la dichiarazione dei redditi. Il credito d’imposta che spetterà ai beneficiari secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate sarà pari al 97,5838% delle spese sostenute. Se il credito non verrà utilizzato del tutto si potrà dichiarare successivamente. In tutto le risorse messe a disposizione dalla Legge di Bilancio ammontano a 1,5 milioni di euro.
Come compilare manualmente il modello 730
In caso il bonus attività fisica non compaia già nel modulo precompilato è sempre possibile inserirlo di propria mano. Bisogna cercare la sezione denominata “altri crediti d’imposta” del Quadro G del modello, indicando l’importo che spetta al beneficiario nella colonna 2. All’interno della colonna 1 invece serve scrivere il numero 12 in corrispondenza del rigo G15. Queste due cifre corrispondono infatti al numero che identifica le ADA definite sopra e non va sbagliato.
Le “palestre della salute” dove si deve essere svolta l’attività fisica adattata per cui si richiedere il credito d’imposta non vanno confuse con i centri riabilitativi. In quel caso si tratta di esercizi finalizzati al recupero della condizione precedente che si svolgono con un fisioterapista. Le ADA invece richiedono di adattare la ginnastica a certe condizioni non risolvibili e di carattere cronico.