Può succedere a tutti, ma è meglio sapere cosa si rischia: ecco cosa fare quando tuo figlio ferisce un altro bambino mentre gioca
La situazione è più frequente di quanto ci si immagina. Per i bambini, il gioco non è solo uno dei modi con cui trascorrere il tempo ma è anche una modalità con cui conoscono il mondo, misurano le proprie capacità e i propri limiti ed imparano a relazionarsi con gli altri. All’interno di questa cornice, dove il gioco assume un’importanza fondamentale, può succedere che più o meno involontariamente un bambino ne ferisca un altro: ecco cosa può succedere ai genitori.
Per quanto i genitori debbano sempre sorvegliare sui propri figli proprio per evitare le più spiacevoli delle situazioni, a volte basta davvero una frazione di secondo perché si verifichi qualcosa di inatteso e non voluto. Non potendo il minorenne rispondere penalmente e legalmente delle proprie azioni, nel caso in cui faccia male ad un bambino, ecco cosa può accadere ai genitori.
Secondo la legge, il genitore è responsabile civilmente del comportamento dei propri figli: se questi causano dei danni o commettono degli illeciti quando sono minorenni, i genitori devono pagare il risarcimento. A delineare le regole è stato il Codice Civile che, in questa situazione, parla del principio di sorveglianza: non solo i genitori sono responsabili del comportamento dei propri figli ma, in generale, lo sono tutte quelle persone che in quel preciso momento erano adibite al ruolo di cura e sorveglianza.
Se un bambino ferisce un altro bambino, secondo una sentenza della Cassazione, i genitori del primo sono tenuti a risarcire i danni ai genitori del secondo: in questo caso, il bambino che ha commesso l’azione era sotto la tutela e la sorveglianza dei genitori del bambino che è stato ferito. Nonostante loro non fossero fisicamente presenti, sono stati ritenuti responsabili poiché tra i compiti del genitore c’è l’impartizione di una corretta educazione.
Inoltre, nel caso appena citato non è stato possibile dimostrare il trasferimento temporaneo della sorveglianza: non basta dire che il bambino stava con un’altra persona, per potersi scaricare la responsabilità delle sue azioni. Situazione diversa, invece, quella che avviene tra le mura scolastiche dove il personale è tenuto alla sorveglianza e alla cura, per ruolo e per lavoro.
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