Che la pratica sportiva favorisca uno sviluppo fisico sano ed equilibrato non è una novità. Da un nuovo studio emerge però un particolare effetto sulla salute mentale.
“Meccanismi neurobiologici, psicosociali e comportamentali che mediano le associazioni tra attività fisica e sintomi psichiatrici nei giovani nei Paesi Bassi”: così si intitola un nuovo studio scientifico a cura di María Rodriguez-Ayllon, Alexander Neumann, Amy Hofman, Trudy Voortman, David R. Lubans, Junwen Yang-Huang, Pauline W. Jansen, Hein Raat, MeikeW. Vernooij e Ryan L. Muetzel. Tutti farebbero bene a leggerne il contenuto, soprattutto i genitori di bambini e adolescenti alle prese con le sfide del mondo contemporaneo.
Mentre i fattori di rischio per i sintomi psichiatrici nei giovani sono ben noti, c’è una conoscenza limitata dei fattori protettivi che potrebbero mitigare questi sintomi. Gli autori del nuovo studio hanno focalizzato l’attenzione sull’impatto dell’attività fisica sulla salute mentale a lungo termine utilizzando i dati relativi a oltre 6.000 partecipanti di 6, 10 e 13 anni. Ecco cosa hanno scoperto.
“Ero particolarmente interessata a questo argomento perché in precedenza avevo eseguito una revisione sistematica e una meta-analisi in cui ho osservato che l’attività fisica aveva un effetto limitato ma positivo sulla salute mentale nei giovani”, ha affermato María Rodriguez-Ayllon dell’Erasmus University Medical Center, principale autrice dello studio. “Ho ipotizzato che svelando i meccanismi che collegano l’attività fisica alla salute mentale, potremmo programmare interventi più efficaci per aumentare i benefici positivi dell’attività fisica sulla salute mentale a queste età“.
I dati sull’attività fisica sono stati ottenuti attraverso questionari e quelli sui sintomi psichiatrici sono stati attinti da liste di controllo convalidate. I ricercatori hanno anche raccolto dati neurobiologici, psicosociali e comportamentali per studiare i potenziali fattori di mediazione. La principale conclusione a cui sono giunti è che livelli più elevati di partecipazione sportiva nei bambini all’età di 6 anni erano correlati con livelli più bassi di sintomi di disturbi come depressione e ansia all’età di 13 anni.
L’attività sportiva precoce può migliorare l’autostima, che, a sua volta, può contribuire a una migliore salute mentale nei giovani, secondo la ricerca pubblicata su JAMA Psychiatry. Non solo: una maggiore partecipazione sportiva è associata anche a una migliore qualità della dieta, mentre una minore qualità del sonno fa il paio con sintomi più marcati di disturbi psicologici. “La partecipazione sportiva durante l’infanzia è associata a una migliore salute mentale nell’adolescenza grazie al ruolo positivo dello sport sull’autostima (come valutiamo e percepiamo noi stessi)”, ha spiegato Rodriguez-Ayllon a PsyPost.
Altri tipi di attività fisica, oltre allo sport, non hanno mostrato associazioni significative con sintomi psichiatrici, il che suggerisce che la partecipazione precoce allo sport potrebbe essere la pratica di attività fisica più efficace per migliorare o preservare la salute mentale negli adolescenti. “Come raccomandazione, suggeriamo ai genitori di trovare uno sport per i propri figli che amano e in cui si sentono a loro agio“, conclude Rodriguez-Ayllon. “Questo ha dimostrato di essere positivo non solo per il loro sviluppo fisico, ma potenzialmente anche per la loro salute mentale”.
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