Il nostro modo di essere, la nostra determinazione e persino la resistenza fisica dipendono da ciò che abbiamo vissuto durante l’infanzia.
Che l’infanzia giochi un ruolo determinante nella vita di ognuno di noi, non è una scoperta dell’ultima ora. Tuttavia, nuovi studi, hanno fatto emergere come le attenzioni ricevute- o non ricevute- nei primi anni di vita abbiano conseguenze anche sul nostro organismo. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Da piccola sognavo una famiglia come quella che veniva rappresentata nella pubblicità della Mulino Bianco. Da grande ho scoperto che la famiglia perfetta non esiste e che essere genitori è il lavoro più difficile del mondo. Pertanto ognuno fa il genitore come meglio può, ognuno dà attenzioni ai propri figli come meglio riesce a fare.
Bisogna sapere, però, che i bambini recepiscono tutto nei primi anni di vita. Magari poi, da adulti, a livello conscio non ricordano ogni dettaglio però tutto rimane scritto nella memoria dell’inconscio e questo ci determina in larga misura. Il modo in cui siamo, la nostra autostima ma anche la nostra determinazione e persino la nostra resistenza allo stress sono tutti fattori correlati alla nostra infanzia.
Ecco come l’infanzia ci condiziona
Cervello e fisico sono un tutt’uno. Pertanto ciò che accade nel cervello, il modo in cui i neuroni vengono plasmati e condizionati dall’esperienza, ha ripercussioni su tutto l’organismo. Lo scienziato Levine ha fatto diverse ricerche sui topi ed è giunto a conclusioni che interessano anche gli esseri umani.
Lo studioso ha osservato che i topolini che, nei primi mesi, ricevevano più cure e attenzioni dalla madre, crescevano più forti e resistenti anche a condizioni di stress a cui venivano sottoposti nei laboratori. Ad analoghe conclusioni si è giunti per quanto riguarda gli esseri umani: i bambini che sono stati oggetto di accudimento genitoriale sono diventati adulti più in grado di gestire lo stress ma anche fisicamente più resistenti alle malattie.
Nel cervello dell’uomo, esattamente come in quello dei topi, c’è una sorta di centralina che lo rende più o meno resistente allo stress. Se un soggetto riceve cure amorevoli da piccolo, da adulto saprà gestire meglio le situazioni difficili, non si lascerà sopraffare dall’ansia e dalla paura e sarà maggiormente determinato a raggiungere i suoi obiettivi perché avrà fiducia nelle sue capacità. Al contrario, il bambino che non ha avuto attenzioni, sarà un adulto ansioso e demotivato.
Ma non è tutto. E stato dimostrato che le cure e le attenzioni dei genitori nei primi anni di vita hanno ripercussioni anche sul metabolismo, sulla pressione sanguigna e sulle difese immunitarie di una persona. Pertanto: non possiamo tornare indietro e cambiare, eventualmente, la nostra infanzia. Ma possiamo guardare al presente e al futuro e cercare di fare del nostro meglio per essere buoni genitori.