Portare i più piccoli sempre in piscina è davvero una scelta sana? La risposta non è proprio quella che si pensa: ecco cosa si è scoperto!
Il nuoto è considerato uno sport ottimo per lo sviluppo dei bambini perché coinvolge tutti i muscoli e aiuta a migliorare la respirazione. Per stare tranquilli quando si va al mare o in piscina inoltre non è raro che i genitori iscrivano i figli ai corsi già nella prima infanzia. Tuttavia secondo uno studio condotto dal professor Baraldi dell’Università di Padova questa pratica potrebbe avere gravi conseguenze. La ricerca è uscita sulla rivista Pediatric Pneumology ed esamina le conseguenze di una prolungata esposizione al cloro dell’acqua delle vasche.
Non si tratta di un problema che riguarda solo i bambini. Infatti è già noto che chi possiede bronchi sensibili ed è soggetto a crisi d’asma non ricava beneficio da una nuotata in piscina, anzi. Se si esegue una spirometria prima e dopo qualche tuffo si nota una grossa differenza, con la predisposizione a una crisi che si innalza decisamente. Si parla però di un problema evidenziato in chi è un frequentatore abituale di questo ambiente.
La piscina è davvero sicura per i più piccoli? Sembrerebbe proprio di no!
I bambini hanno le vie respiratorie più delicate di quelle degli adulti quindi è inevitabile porsi delle domande. Il professore ha voluto sottolineare che il consiglio è di non portare i piccoli in piscina più di una o due volte la settimana. Se si supera questa frequenza, il pericolo di aumentare l’asma per i bambini che ce l’hanno cresce notevolmente.
Per le mamme non è raro sentirsi proporre dei corsi di nuoto e di ambientamento in acqua per i loro piccoli. Già a pochi mesi si inizia ad immergersi in vasca con il bimbo al seguito. Si tratta dell’acquaticità, che prosegue fino ai 5 anni rendendo via via i piccoli più autonomi e al sicuro dall’annegamento. Lo studio padovano però sconsiglia decisamente questa pratica almeno fino a che il piccolo non abbia compiuto i tre anni.
Il problema curiosamene sembra riguardare nel particolare l’Italia dove le concentrazioni di cloro sono maggiori che in altri paesi (0,7 e 1,5 mg /L). Il dosaggio si calcola tenendo conto anche del pH della piscina, che a sua volta aiuta l’azione disinfettante e deve restare tra i valori 7 e 7,4 nel nostro paese. Meglio allora considerare le piscine termali almeno per i più piccoli.