Se volete che il vostro bambino vada meglio a scuola e prenda voti più alti, il segreto è tutto in questo latte: ecco di cosa si tratta
Avere un buon rendimento scolastico è molto importante non solo per i voti in sé e per sé, che non danno alcun indizio sull’apprendimento se non solo sulla performance e sulla capacità di memorizzazione. Riuscire a imparare bene, infatti, permette di vivere serenamente i lunghi anni scolastici, nonché di creare una buona base sulla quale costruire lungo le scuole medie e superiori, per avviarsi a una specializzazione universitaria o a un lavoro redditizio.
Per quanto semplici, anche i primi anni di scuola sono molto importanti soprattutto per l’autostima dei bambini e dei ragazzi: vedersi capaci di stare al passo con la classe, di prendere buoni voti e di apprendere nozioni nuovi dà sensazioni positive, che aiutano la crescita. C’è un modo per aiutare i propri figli ad avere buoni voti e risiede in un particolare tipo di latte: ecco qual è.
Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Archives of Disease in Childhood ha confermato che essere allattati al seno per almeno 12 mesi ha degli effetti positivi sul rendimento scolastico. I bambini presi in considerazione sono stati cinquemila, che sono stati seguiti dalla loro infanzia fino all’ultimo anno di scuola superiore: quelli allattati al seno più a lungo, hanno avuto il 39% di possibilità in più di ottenere risultati migliori agli esami dei 16 anni.
Questo risultato è del tutto indipendente da altri fattori, come lo stato socioeconomico dei genitori o il quoziente intellettivo dei genitori. Di fatto, questo sembra essere solo uno dei molteplici benefici dell’allattamento al seno oltre alla protezione dalle infezioni respiratorie, il miglioramento dello sviluppo psicomotorio e la riduzione delle allergie.
Ovviamente, però, l’allattamento al seno è qualcosa che deve essere piacevole sia per la madre che per il bambino. Se, per qualsiasi motivo legato allo stato fisico o psichico della donna, il momento dell’attaccamento al seno diventa motivo di stress, fatica o di dolore, allora tutti i benefici che potrebbero derivarne si trasformano in frustrazioni, sia per la madre che per il piccolo. In questo caso, è meglio rivolgersi presso il pediatra o presso un’ostetrica, per valutare se è possibile migliorare qualche aspetto dell’attaccamento del bambino o l’introduzione del latte in formula.
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